Termina così il g20 di Napoli invocando: "Una società prospera, inclusiva, resiliente, sicura e sostenibile che non lasci indietro nessuno"
così i ministri dell'Ambiente e dell'Energia dei grandi Paesi della Terra, riuniti dalla Presidenza italiana del G20 a Napoli.
Incontro sia in presenza che da remoto, in cui i leader hanno sottoscritto un documento finale della ministeriale Energia e Clima.
Un documento che mette insieme cambiamenti climatici e la necessità di tenere la temperatura del Pianeta sotto il grado e mezzo.
Questo in paesi anche tra di loro molto distanti, non solo geograficamente.
Tutti, da Cina a India, a Stati Uniti, Russia e paesi Europei, hanno concordato che è necessaria una transizione energetica verso le energie rinnovabili.
Puntare ad una socio-economica inclusiva e veloce, con creazione di posti di lavoro e deve essere una transizione giusta che non lascia nessuno indietro.
La comunità internazionale del G20 riconosce nella scienza un ruolo fondamentale, su cui la politica dovrà basarsi
E, soprattutto, i paesi riconoscono uno stretto nesso tra clima ed energia e la necessità di ridurre le emissioni globali.
Vengono riaffermati gli impegni dell'Accordo di Parigi come il faro vincolante che dovrà condurre fino a Glasgow, dove si svolgerà, a novembre, la COP 26.
Obiettivo comune è mantenere la temperatura ben al di sotto dei 2 gradi e a proseguire gli sforzi per limitarla a 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali.
I Paesi del G20 concordano nell'aumentare gli aiuti ai paesi in via di sviluppo affinché nessuno resti indietro.
Rimane centrale il ruolo del dell'impegno finanziario da 100 miliardi, così come previsto dall'Accordo di Parigi, con l'impegno ad aumentare i contributi ogni anno fino al 2025.
E un ruolo, per l'aumento di questi fondi, è richiesto in particolare alle istituzioni finanziarie per lo sviluppo e alle banche multilaterali.
La transizione è necessaria e indispensabile, però deve essere giusta, e assicurare sostegno e solidarietà alle categorie e ai paesi più fragili.
Unanimemente si riconosce il ruolo del cambiamento climatico nella perdita di biodiversità.
Questo è solo il primo passo verso la salvezza del pianeta, l'unico grande obbiettivo di questa nostra società.
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