Coronavirus, nel quartiere dove vive il presidente De Luca è scoppiato un vero e proprio focolaio. Registrati due nuovi contagi riconducibili al rione Carmine di Salerno.
Si tratta di un commerciante di Baronissi che ha un negozio nel quartiere, e di una donna di nazionalità ucraina, residente a Cava, che pure ha avuto un contatto con il mini-focolaio salernitano.
Ormai nel quartiere Carmine è psicosi da coronavirus dopo il boom di contagi. Con questi due nuovi casi, dall’11 luglio scorso, salgono a 13 gli infettati riconducibili al quartiere di De Luca.
Al negoziante di scarpe e alla donna ucraina si aggiungono una dipendente di una banca in via Prudente e del titolare di un bar in via Don Bosco, emersi l’altro sabato.
Successivamente è giunta anche la conferma per un amico di quest’ultimo.
Qualche giorno prima, invece, c’era stato il caso di un pasticciere di Battipaglia, che lavora in un bar a via Paolo De Granita. Qui sono risultati positivi, poi, il titolare, la moglie e i due figli. A questi si aggiungono un positivo collegabile al titolare del bar di via Don Bosco, attiguo alla banca dove emerse il caso della dipendente l’altro sabato, e i coniugi di via Calenda.
Parla il sindaco
«Ci sono una serie di contagi che sono stati registrati, cinturati e verificati – spiega il primo cittadino Enzo Napoli – Non penso si possa parlare di un cluster, ma la cosa deve essere tenuta strettamente sotto controllo. Ho parlato con il direttore dell’Asl, che mi ha rassicurato in merito alla possibile evoluzione della situazione».
«Ho voluto personalmente verificare anche un’altra situazione nel centro storico, insieme ai vigili urbani ed al personale dell’Asl, ovvero quella di un cingalese che abita in via Porta Rateprandi – continua il sindaco – Abbiamo verificato non ci fosse nessun problema.
Purtroppo ospitano in case piccolissime un numero enorme di persone.
Un’altra situazione che è stata verificata è in via Cuomo, dove c’era una persona sospetta. Tredici persone sono state tamponate e nessuna è stata trovata positiva. Se gli extracomunitari si contageranno, ma risulteranno asintomatici, saranno tenuti in isolamento domiciliare».
Allerta a Pisciotta
È allerta, nel frattempo, anche a Pisciotta, dove sono stati effettuati 7 tamponi a persone che avevano partecipato ad una cena a casa di un medico di Salerno. Il giorno dopo l’anziano camice bianco ha accusato i sintomi della febbre. Da qui la necessità del tampone. In attesa dell’esito sono tutti stati posti in isolamento domiciliare.(L'OcchiodiSalerno)
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