elon musk

Il settimo test orbitale della Starship, la navetta spaziale progettata da SpaceX, ha registrato un esito misto. Decollata dalla base di Boca Chica, in Texas, la Starship ha completato con successo la separazione dal suo booster SuperHeavy, ma ha subito una rottura pochi minuti dopo l’ingresso nello spazio. Il test, seguito in diretta streaming, prevedeva l’ammarraggio nell’Oceano Indiano insieme a una simulazione di rilascio di finti satelliti, obiettivo che non è stato raggiunto.

Cosa è successo alla Starship?

SpaceX ha spiegato che la navetta ha subito una "repentina distruzione non programmata" durante la fase di ascesa. Video condivisi sui social mostrano frammenti della Starship che si disintegrano nell’atmosfera, precipitando in mare nei pressi dell’arcipelago di Turks e Caicos. Secondo il tracker Flight Aware, l’incidente ha costretto alcuni voli civili a cambiare rotta, causando brevi interruzioni del traffico aereo nell’Atlantico.

«I team stanno analizzando i dati per identificare la causa principale dell’anomalia», ha dichiarato SpaceX. L’approccio della compagnia si basa su una filosofia di sviluppo "test-to-failure", in cui i fallimenti forniscono informazioni cruciali per il miglioramento delle tecnologie.

La reazione di Elon Musk

Elon Musk ha commentato l’accaduto con il consueto stile ironico: «Il successo è incerto, ma l’intrattenimento è garantito!». Mentre scherzava sull’incidente, la FAA (Federal Aviation Administration) americana ha confermato che i voli civili nella zona interessata sono tornati alla normalità, dopo alcune deviazioni per motivi di sicurezza.

Un precedente e la sfida con Blue Origin

Non è la prima volta che uno stadio superiore della Starship fallisce: un incidente simile si era verificato nel marzo dello scorso anno sopra l’Oceano Indiano. Tuttavia, l’evento attuale è particolarmente significativo, poiché ha coinciso con il successo del primo volo orbitale del razzo New Glenn, lanciato dalla rivale Blue Origin, guidata da Jeff Bezos.

Una valutazione preliminare suggerisce che il guasto possa essere stato causato da una perdita di combustibile a ossigeno liquido, che avrebbe generato un aumento di pressione, portando alla rottura della navetta.

Un passo avanti nel progetto Starship

Nonostante il fallimento parziale, il test rappresenta un importante banco di prova per SpaceX. L’obiettivo finale del programma Starship è ambizioso: realizzare una navetta spaziale completamente riutilizzabile, capace di trasportare esseri umani e merci su Marte.

Il ritorno del booster SuperHeavy alla rampa di lancio, avvenuto circa sette minuti dopo il decollo, dimostra i progressi nell’ottimizzazione del sistema. Tuttavia, il guasto allo stadio superiore sottolinea le sfide ancora da affrontare per garantire la piena affidabilità della Starship.

Nonostante il parziale insuccesso, SpaceX continua a spingere i limiti dell’ingegneria spaziale. I dati raccolti durante questo test forniranno indicazioni preziose per superare gli ostacoli tecnici e avvicinare l’umanità al sogno dell’esplorazione interplanetaria.

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