Campania in "rosso” dall'8 marzo. Oramai si va sempre più verso la chiusura e l'intera Regione trema. Già stamani diverse città si sono svegliate in zona rossa o comunque con nuove ordinanze e più restrizioni.
Alta tensione in Campania per la situazione Covid
Preoccupano sempre di più le varianti e le vaccinazioni che proseguono a rilento a causa della scarsa fornitura di dosi destinate alla nostra regione, come denuncia da tempo anche Vincenzo De Luca. Ad oggi in Campania sono 534515 le dosi consegnate e 416948 quelle somministrate (la copertura è al 78%).
I dati dell'ultima settimana in Campania
Ieri si è registrato un picco del rapporto tra tamponi e positivi, che per la prima volta, da lungo tempo ha superato il 13%. Nell'ultima settimana sono stati 5807 i nuovi positivi in Campania., 155 i decessi e 6900 i guariti. Per quanto concerne i ricoveri in ospedale sono + 33 rispetto a martedì scorso. In terapia intensiva si registra invece un + 1.
"Dai colleghi medici notizie allarmanti, la variante inglese rischia di travolgerci"
"Le notizie che ricevo da tutti i colleghi sono preoccupanti - come si legge su Napolitoday - Temo che le varianti si stiano diffondendo rapidamente, soprattutto quella inglese, spero non si finisca nuovamente in zona rossa".
È un allarme molto chiaro quello lanciato da Bruno Zuccarelli
Candidato alla presidenza dell’Ordine dei Medici di Napoli per la lista “Etica”, alle ormai prossime consultazioni per il rinnovo delle cariche elettive.
Zuccarelli
Chiede un’attenzione maggiore e un grande rispetto delle regole, perché "la variante inglese rischia di travolgerci con una forza inattesa. Guardando quello che è avvenuto nel Regno Unito - aggiunge - e analizzando i dati che arrivano dal territorio, è evidente che presto potremmo trovarci in serie difficoltà".
Nel frattempo Draghi chiude le scuole in zona rossa
Scuole: il primo Dpcm dell'era Draghi ha introdotto nuovi criteri per regolare la chiusura delle scuole. Nelle zone gialle e arancioni la decisione spetterà ai governatori. Cosa avverrà in Campania se la decisione sarà a livello provinciale come sembra succederà?
Ecco lo scenario che si delinea nelle cinque province
Scuole aperte o chiuse? Ecco lo scenario possibile
In tempi di pandemia, e dunque ormai da un anno, è questo l’interrogativo che agita il sonno di amministratori, famiglie, docenti e alunni.
Una nuova risposta l’ha fornita ieri il governo
Draghi, al suo primo Dpcm.
Nelle zone
rosse la discussione neanche si pone:
attività in presenza sospesa per tutti, pure per infanzia ed elementari.
Nelle regioni
gialle e
arancioni, invece,
parola (e responsabilità) ai governatori: potranno chiudere le scuole in caso di raggiungimento della soglia limite di rischio di
250 casi settimanali ogni
100mila abitanti.
Cosa può cambiare in Campania
C’è un altro elemento, però, da prendere in considerazione. Probabilmente, ai presidenti di Regione verrà chiesto di assumere decisioni diversificate in base ai differenti dati delle province. E allora: cosa accadrebbe in Campania?
Secondo le stime di YouTrend, popolare portale specializzato in analisi e sondaggi, le scuole resterebbero aperte senza se e senza ma in due province:
Avellino e
Benevento. In base ai dati della Protezione Civile, infatti, nessuna delle due realtà interne della regione presenta numeri da chiusura.
Situazione in bilico, invece, per le due province che attualmente fanno registrare tra i 200 e i 250 casi ogni 100mila abitanti:
Caserta e
Napoli. Per loro, sentenzia Youtrend, il rischio chiusura sarebbe alto.
Salerno, infine, è la provincia che va peggio: soglia critica superata e chiusura delle scuole inevitabile, a prescindere dalla colorazione della regione (in caso di rosso, ricordiamolo, l’attività didattica in presenza è sospesa per tutti a prescindere).
Volgendo lo sguardo al contesto nazionale, per Youtrend sono al momento 24 le Province in cui si supera la soglia settimanale di contagi che impone la chiusura:
Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Chieti, Como, Forlì, Frosinone, Imperia, Macerata, Mantova, Modena, Monza e Brianza, Pescara, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Siena, Trento, Udine, Verbano-Cusio-Ossola.
Ci sono poi altre 21 Province che hanno tra i 200 e i 250 casi ogni 100.000 abitanti e sono quindi vicine al rischio chiusura:
Arezzo, Ascoli Piceno, Caserta, Cremona, Cuneo, Ferrara, Gorizia, Isernia, Lecco, Lucca, Massa-Carrara, Milano, Napoli, Parma, Pavia, Perugia, Prato, Taranto, Torino, Varese, Vercelli. (
Anteprima24)
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