Il Milleproroghe prolunga fino al 31 dicembre la detrazione del 36% su aree verdi, terrazze, pozzi e recinzioni.

Ancora un anno per l’agevolazione fiscale sul verde di giardini, balconi, terrazzi, fioriere, piante e pozzi.

Il bonus consiste in una detrazione Irpef del 36% della spesa sostenuta per:  la «sistemazione a verde» di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;  la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

L’agevolazione

Va suddivisa in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5mila euro per unità immobiliare, comprese le eventuali spese di progettazione e manutenzione. In pratica, significa che la detrazione massima è pari a 1.800 euro, divisi in dichiarazione dei redditi in dieci rate da 180 euro ciascuna.

 

Attenzione: in condominio, ogni unità immobiliare residenziale può agevolare fino a 5mila euro di spesa (eventuali negozi o uffici al pianterreno sono invece esclusi, al pari delle aree verdi di edifici non residenziali). Un singolo proprietario di casa, inoltre, potrebbe “replicare” il bonus: una quota sul giardino condominiale e un’altra, ad esempio, sul giardino pensile di proprietà esclusiva.

 

I lavori verdi agevolati

Sono detraibili le opere di natura straordinaria che si inseriscono in un intervento relativo all’intero giardino o all’area interessata. Ad esempio, è detraibile la spesa per trasformare un cortile in giardino. Oppure la risistemazione integrale di un giardino con nuove aiuolevialetti recinzioni. Oppure ancora la realizzazione di fioriere fisse e l’allestimento di verde permanente di balconi e terrazzi, purché riferiti sempre a un intervento innovativo.

Se compresa in un intervento globale, può beneficiare della sconto anche la fornitura di piante e arbusti, anche in vasi mobili (vasi che non sono agevolati se acquistati singolarmente).

Non è detraibile la “manutenzione ordinaria annuale” dei giardini, così come i lavori eseguiti in economia dal proprietario (cioè acquistando i materiali).

Sono ammessi al bonus anche gli interventi mirati al mantenimento del buono stato vegetativo e alla difesa fitosanitaria di alberi secolari o di esemplari arborei di notevole pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale.

 

Spese e sistemi di pagamento

Per ottenere il bonus è necessario che le spese siano sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono - ammessi quindi anche gli inquilini e i comodatari - l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi. E che siano documentate ed effettuate con strumenti idonei a consentire la tracciabilità delle operazioni.

Vuol dire che i pagamenti possono avvenire con bonifico bancario o postale (non “parlante”, perché non si applica la ritenuta dell’8%), con carta di credito o debito (bancomat), o con assegno non trasferibile. Nel caso delle card, è bene ricordare che la data di pagamento non scatta il giorno dell’addebito della spesa sul conto, ma al momento dell’utilizzo della carta stessa.

Ogni spesa va affrontata solo a fronte di una fattura che citi la norma di riferimento del bonus e dimostri (ad esempio, nel caso di lavori su un giardino) che non si è trattato di manutenzione ordinaria (come la potatura). Fatture e copia dei pagamenti sono da conservare.

 

Casi particolari

Se gli interventi sono realizzati su residenze adibite promiscuamente all’esercizio di arte o professione, o di attività commerciale, la detrazione viene riodtta della metà.

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