Simone Farinelli ucciso dalla piena del fiume, il drammatico racconto del fratello
«Mi sono lanciato dall’auto mentre veniva spinta via». La vittima era molto conosciuta a Ozzano
La tragica vicenda che ha sconvolto la comunità di Ozzano dell'Emilia si è consumata nella serata di sabato 19 ottobre 2024, quando l'auto su cui viaggiavano Simone Farinelli, 20 anni, e suo fratello maggiore è stata travolta dalla piena del Rio Caurinziano a Botteghino di Zocca, frazione di Pianoro, vicino Bologna. I due fratelli stavano tornando a casa dopo una visita alla madre, residente in quella zona, quando la loro Toyota Yaris è stata improvvisamente investita dalla violenta corrente del fiume in piena.
Il fratello di Simone, che era alla guida dell'auto, è riuscito a scappare lanciandosi fuori dal veicolo in un disperato tentativo di salvarsi. Purtroppo, Simone non ha avuto la stessa fortuna: rimasto bloccato all'interno della vettura, è stato trascinato via dalla furia dell'acqua, e per lui non c'è stato scampo.
Il drammatico racconto del fratello
Il fratello maggiore, che ha cercato di salvare Simone, ha raccontato ai carabinieri i momenti terribili di quella notte. "Tutto è successo in pochi secondi", ha spiegato, ancora sconvolto dall’accaduto. "Mi sono lanciato dall'auto mentre l’acqua già la spingeva via", ha dichiarato, descrivendo la disperazione di quel momento. Nonostante le richieste d’aiuto e i tentativi di soccorso, nulla ha potuto fermare la forza dell’acqua che ha trascinato via la vettura con Simone ancora all’interno.
Il ritrovamento del corpo
Le ricerche sono proseguite per tutta la notte e la mattina successiva, finché il corpo di Simone è stato ritrovato domenica 20 ottobre ancora all'interno dell'auto, ormai sommersa e abbandonata in un’area lontana dal luogo dell’incidente. La tragedia ha lasciato un segno indelebile nella comunità, e la morte del giovane è stata un duro colpo per tutti coloro che lo conoscevano.
Chi era Simone Farinelli
Simone Farinelli era un ragazzo di soli 20 anni, nato in provincia di Brescia ma residente a Ozzano dell'Emilia, nel Bolognese, da qualche tempo. Nonostante la sua giovane età, Simone era già conosciuto e benvoluto nella sua comunità. Aveva una disabilità uditiva, ma questo non gli aveva mai impedito di coltivare le sue passioni e di impegnarsi in diversi ambiti.
Iscritto al primo anno dell'Accademia di Belle Arti, Simone era appassionato di arte e molto attivo nel sociale. Gli amici e conoscenti lo descrivono come una persona altruista, sempre disponibile ad aiutare gli altri e a impegnarsi per il bene della collettività.
Un addio doloroso
La morte di Simone Farinelli ha scosso profondamente la comunità di Ozzano dell'Emilia. Il giovane era amato e stimato da tutti, non solo per le sue capacità artistiche, ma anche per il suo impegno sociale. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella vita di chi lo conosceva e lo apprezzava.
Questa tragedia ha messo in luce ancora una volta i pericoli legati agli eventi meteorologici estremi, come l’alluvione che ha colpito diverse aree del Bolognese in quei giorni. Il caso di Simone ci ricorda l'importanza della prevenzione e della sicurezza durante fenomeni naturali che, purtroppo, possono trasformarsi in eventi mortali in pochi istanti.