In piazza - Erano in 150 stamane, giunti anche dal Torinese, davanti alla Prefettura di Cuneo, per la protesta dei lavoratori stagionali in agricoltura indetta da Cgil Cisl e Uil.
Anche per i 45 mila lavoratori stagionali dell'agricoltura piemontese (quasi la metà in provincia di Cuneo), infatti, non sono previsti ristori nell'ultimo Decreto Sostegni.
Il decreto ha ignorato i lavoratori agricoli - Ora in Piazza
"Il decreto - scrivono in una nota i segretari regionali Denis Vayr (Cgil), Franco Ferria (Cisl), Alberto Battaglino (Uil) - riconosce un'indennità di 2.400 euro per gli stagionali e chi è a tempo determinato, ma come i precedenti decreti non prevede alcun ristoro per i lavoratori agricoli: anche loro hanno subito la perdita di tante giornate di lavoro a causa dell'emergenza Covid.
La crisi ha colpito duramente anche molte aziende dell'agricoltura, soprattutto le tantissime realtà meno strutturate, dove più facilmente si annida il cosiddetto "lavoro grigio".
Una delegazione ha poi incontrato il prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo consegnando un documento dove si esprime "preoccupazione per il riemergere della tentazione di modificare l'attuale normativa sui voucher in agricoltura, nonostante il contratto collettivo nazionale garantisca già tutta la flessibilità di cui necessitano le imprese".
Denunciano anche "lo stallo dei rinnovi contrattuali, fermi in tutte le province del Piemonte".
“Chiediamo riaperture e ristori”, nemmeno a Napoli si placano le proteste
Negli ultimi giorni si sono susseguite numerose proteste a Napoli, con i lavoratori campani disperati ed in grave crisi economica.
Le restrizioni adottate dal governo stanno, gravemente, pesando sulle attività commerciali, migliaia i commercianti scesi in piazza per protestare.
Se, nella giornata di ieri, sono state ben 30 le categorie di lavoratori scese in piazza con 15 croci, metafora della situazione che stanno vivendo gestori di bed & breakfast, parrucchieri, barbieri, possessori di partita iva e non solo. Oggi le proteste hanno visto come protagonisti gli ambulanti.
Sono stati tanti gli ambulanti che hanno aderito alle proteste a Napoli, ma anche in provincia. Dai mercati del Vomero a quelli di Fuorigrotta, passando per Giugliano in Campania, Casavatore, Caivano, Napoli centro e Pomigliano d’Arco.
I venditori hanno occupato i posteggi presenti nei vari mercati napoletani, aprendo brande e tende. Non hanno esposto nè venduto la propria merce, visto che tale attività non è consentita dalle restrizioni attualmente vigenti nel nostro Paese.
Leggi anche:
Torna il reddito di emergenza, al via le domande già da domani: ecco come e per chi
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo
Seguici sul nostro canale Youtube
41esimoparallelo