Funerale di Vanessa Ballan a Castelfranco Veneto: un'omelia di speranza contro la violenza di genere

Il Duomo di Castelfranco Veneto è stato il luogo toccante delle esequie di Vanessa Ballan, la giovane di 26 anni brutalmente uccisa mentre era al terzo mese di gravidanza nella sua casa a Spineda di Riese, nel Trevigiano. La bara bianca, ornata da un mazzo di delicati fiori azzurri e bianchi, è stata accolta in chiesa insieme a una foto che immortalava Vanessa con un sorriso radiante.

La cerimonia funebre ha visto una partecipazione massiccia: una folla commossa si è radunata sul sagrato della chiesa, inclusi numerosi amici e parenti che hanno mostrato il loro sostegno portando un fiocco rosso, simbolo della lotta contro la violenza di genere.

Durante l'omelia, il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha pronunciato parole di profonda empatia e speranza. Ha dichiarato: "Non c'è alcuna giustificazione per questa violenza. È il male puro. È ora di tacere e di superare l'assurda idea di possedere un'altra persona."

Il Monsignore ha espresso la necessità di un silenzio che superi le curiosità e le emozioni negative. Ha sottolineato l'importanza di una società che respinga la violenza contro le donne in ogni forma, superando la follia dell'appropriarsi di un individuo o cercare di imporre decisioni con la forza.

Il gesto insensato che ha privato Vanessa della vita e della sua futura maternità continua a suscitare incredulità e sgomento. Il dirigente della squadra di Bujar Fandaj, l'assassino, ha espresso il suo sconcerto: "Non riusciamo a comprendere questa azione."

Il giorno dei suoi funerali è diventato un simbolo di protesta contro la violenza di genere. Un grido silenzioso che chiede giustizia e un cambiamento tangibile nella società, affinché nessun'altra vita venga spezzata in modo così tragico e ingiusto.

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