Tragedia a Mandatoriccio, cede il tetto del capannone, morto operaio di 26 anni
Il giovane si chiamava Michael Affatato: è precipitato da un’altezza di circa 10 metri, battendo violentemente la testa
Un’altra tragedia colpisce il mondo del lavoro in Italia. Michael Affatato, operaio di soli 26 anni, ha perso la vita mentre stava lavorando sul tetto di un capannone nella zona industriale di Mandatoriccio, piccolo comune della fascia ionica calabrese in provincia di Cosenza.
La dinamica dell’incidente
Il giovane si trovava sul tetto di un capannone di un’azienda specializzata nella lavorazione del ferro quando, per cause ancora in corso di accertamento, una parte della copertura ha ceduto improvvisamente. Michael è precipitato da un’altezza di circa 10 metri, battendo violentemente la testa. Nonostante i soccorsi immediati degli operatori del Suem 118, per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. Sul luogo dell’incidente è intervenuto anche l’elisoccorso, ma ogni tentativo di salvarlo si è rivelato vano.
Le indagini
Sul posto sono arrivati i carabinieri e gli ispettori del lavoro per effettuare i rilievi e avviare le indagini necessarie a chiarire le circostanze della tragedia. Particolare attenzione è rivolta alla verifica delle condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro, oltre che alla posizione lavorativa della vittima. Secondo le prime indiscrezioni, Michael Affatato non risultava formalmente assunto dall’azienda per cui stava lavorando, un dettaglio che, se confermato, aprirebbe nuovi interrogativi sulla gestione dei lavoratori da parte dell’impresa.
Una morte che si poteva evitare?
La vicenda ripropone il drammatico tema della sicurezza sul lavoro in Italia. Ogni anno si registrano centinaia di incidenti mortali, molti dei quali legati a inadeguate condizioni di sicurezza o alla mancanza di contratti regolari. Il caso di Michael solleva interrogativi urgenti: perché un giovane di 26 anni stava lavorando in una situazione tanto pericolosa? E perché non risulterebbe alle dipendenze dell’azienda?
Il cordoglio della comunità
La notizia della morte di Michael ha sconvolto la comunità di Mandatoriccio e i suoi familiari, che ora chiedono giustizia. «Non si può morire così, a 26 anni, mentre si lavora», è il grido di dolore che arriva da chi conosceva il giovane.
La speranza è che le indagini possano fare piena luce sull’accaduto, individuando eventuali responsabilità e garantendo giustizia per una vita spezzata troppo presto.