La Corte di assise di Reggio Emilia si prepara a emettere la sentenza per l'omicidio di Saman, la diciottenne uccisa a Novellara nel maggio 2021. Il verdetto arriva dopo un dibattimento drammatico, con cinque familiari imputati, tra cui la madre attualmente latitante in Pakistan.

La sentenza per l'omicidio di Saman, la giovane diciottenne uccisa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021, è attesa nel pomeriggio presso la Corte di assise di Reggio Emilia. La giovane avrebbe compiuto 21 anni proprio il giorno prima della pronuncia.

Cinque familiari della vittima sono imputati per omicidio e soppressione di cadavere: il padre Shabbar Abbas, lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti detenuti e presenti, e la madre Nazia Shaheen, attualmente latitante in Pakistan.

Il processo caratterizzato da un dibattimento intenso e drammatico, con testimonianze lunghe e contestate, in particolare quella del fratello 16enne della vittima, che ha accusato i propri familiari. Il corpo di Saman ritrovato un anno e mezzo dopo l'omicidio in un casolare vicino a casa, grazie alle indicazioni dello zio già in carcere.

L'udienza sull'omicidio di Saman

L'udienza ha visto il coinvolgimento di numerosi giornalisti e operatori, con le controrepliche delle difese. Le richieste della Procura reggiana prevedono condanne all'ergastolo per i genitori e 30 anni per gli altri imputati. Il padre, Shabbar Abbas, ha parlato emozionato e in lacrime, negando categoricamente di aver ucciso sua figlia e respingendo le accuse formulate durante il processo.

La comunità attende con ansia il verdetto che metterà fine a questa tragica vicenda, che ha sconvolto la tranquillità di Novellara.

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