<strong>“Noi siamo quello che mangiamo”, la dieta del futuro della dott. Maria Luisa Conza: medicina, scienza e INFN insieme per una migliore qualità della vita</strong>
CERCOLA. “Noi siamo quello che mangiamo”. Ne è più che certa la dott.ssa Maria Luisa Conza, Nutrizionista esperta PNEI (psiconeuroendocrinoimmunolgogia) e Project Manager di Antur che, grazie allo studio continuo e a quel suo credo “Non fermarsi mai” è riuscita, non solo a migliorare la salute e il benessere dei suoi pazienti, ma a dare vita ad un nuovo modo di intendere il vivere quotidiano. Nasce infatti il primo workshop su machine learning e scienza della nutrizione, tenutosi a Cercola, venerdì 11 novembre presso Villa Buonanno.
Il progetto
Un progetto, nato tre anni fa e promosso dalla società di ricerca e sviluppo Antur s.r.l. e l’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN). Un comitato scientifico giovane e di alta qualità, composto, per l’appunto, dalla dott.ssa Maria Luisa Conza (Project Manager e Direttrice di ricerca della Antur), dal dott. Biagio Rossi (Referente del progetto per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). E ancora dal prof. Francesco Conventi (Università degli studi di Napoli “Parthenope”), dal dott. Agostino De Iorio (Università degli studi di Napoli “Federico II”) e dalla prof. Elvira Rossi (Università degli studi di Napoli “Federico II”).
La dieta del futuro - Ma cosa centra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con la nutrizione?
“Noi ricercatori dell’INFN, abbiamo come primo obiettivo - spiega il dott. Biagio Rossi - quello di scoprire di che cosa è fatto l’universo, come è composta la materia e come soprattutto ha dato luogo al cosmo, così come lo conosciamo oggi.
La domanda nasce spontanea: cosa centra questo con la vita di tutti i giorni? La maggior parte dello sviluppo tecnologico della fisica delle particelle è presente nel 99% nei mezzi di diagnostica di tutti gli ospedali. Basta pensare alla radiografia, alla risonanza magnetica e la più recente Pet che è uno degli ultimi figli della fisica delle particelle.
In pratica, noi abbiamo creato e studiato macchinari che ci consentono di vedere cose che attraverso gli occhi non potremmo percepire e non abbiamo fatto altro, poi, che sfruttare questi ultimi nella vita di tutti i giorni. Nel tempo infatti, ci sono state, miriadi di applicazioni nella diagnostica medica.
Attraverso gli studi e gli esperimenti da noi condotti, riusciamo a dar vita a dati che nel caso specifico, come quello medico, danno la possibilità di avere diagnosi certe. Oggi, grazie sempre allo studio continuo, stiamo insegnando ai computer a ragionare come il nostro cervello, ovvero una macchina che può apprendere dall’esperienza. E quindi a non essere più solo un ausilio e/o uno strumento, ma qualcosa di molto più concreto che può e che già sta cambiando il nostro mondo”.
E ancora aggiunge:
“La nostra mission è quella di trasferire un sistema tecnologico presso le aziende del territorio italiano. Tecnologia e tecniche sviluppate all’interno di esperimenti come quello al Cern di Ginevra ed esperimenti di fisica delle particelle possono avere un’applicazione, per così dire più reale e più vicina alle persone. Ecco perché abbiamo sposato il progetto Antur della dott. Maria Luisa Conza. Aveva bisogno di un sostegno, di un qualcosa di innovativo a livello tecnologico e avanzato che potesse migliorare la qualità della vita delle persone e dei suoi pazienti”.
La dieta del futuro della dott.ssa Maria Luisa Conza
“Grazie infatti all’aiuto dell’INFN – dichiara la dott. Maria Luisa Conza - e dell’intero comparto del comitato scientifico dell’Università degli studi di Napoli Federico II e Parthenope, siamo riusciti a implementare tutti i dati in nostro possesso (cfr. circa nove mila pazienti) al fine di riuscire ad individuare un’unica dieta che sia vantaggiosa per tutti. Stiamo infatti preparando una piattaforma che a breve sarà disponibile per tutti gli specialisti del settore salute.
La piattaforma
Attraverso questa piattaforma ogni medico, da quello generico, all’oncologo al ginecologo che, crederanno, come ne sono certa, che questa sia la dieta del futuro, potranno avvalersi di uno strumento ulteriore per la diagnosi dei propri pazienti semplicemente inserendo i dati del suddetto nel sistema.
E non finisce qua. Perché se è vero come è vero che noi siamo quello che mangiamo, e non intendo solo in termini di forma fisica ed estetica, ma principalmente di salute, l’obiettivo principale di Antur, oltre a ridare alle persone una buona qualità di vita e parlo, non solo di adulti ma anche di bambini, pensate che il più alto tasso di obesità infantile in Europa è in Campania, è riuscire in senso completamente opposto a sradicare la povertà in tutte le sue forme.
La dieta del futuro - Il sogno Costa d'Avorio
Era un sogno che oggi è diventato quasi realtà. Siamo infatti riusciti ad intervenire in un territorio molto devastato come quello in Costa d’Avorio. Avevo intercettato un problema serio, quello della malnutrizione delle donne in gravidanza e della morte prematura dei bambini e future mamme durante il parto.
Questo accadeva perché la donna era in sarcopenia, dovuta no ad un invecchiamento naturale del corpo umano, bensì alla malnutrizione. Così piuttosto che racimolare fondi, che lasciano il tempo che trovano e che, purtroppo, si sa non arrivano sempre a destinazione nelle cifre raccolte, sono andata sul posto per capire queste persone cosa mangiano. Insieme alle mie collaboratrici abbiamo studiato quali erano gli alimenti presenti sul territorio.
La scoperta non è stata delle migliori almeno per quelli che sono i canoni della nostra dieta mediterranea. Lì abbiamo serpenti, ratti, poche bacche, pochissimo riso e pollo ancora meno.
Quindi dove prendere le proteine necessarie?
Da questi alimenti a disposizione sul territorio. Li abbiamo analizzati, compreso i ratti e i serpenti, in quanto unica strada per poter mantenere un rapporto proteico necessario e abbiamo istruito due coltivatori del luogo su quanti grammi di serpenti, riso, ratti avrebbe dovuto cibarsi una donna in gravidanza secondo ovviamente la sua età e il suo peso, fornendo loro un software molto semplice, dove, inserendo i dati del paziente, si ha a disposizione l’alimentazione corretta per vivere. Questo progetto è attivo ed è in uso da quattro mesi.
Il polo in Costa d'Avorio
Abbiamo, infatti, aperto un polo, un laboratorio sul posto che ha il mio nome ma semplicemente per una carineria da parte delle persone locali, al quale Antur fornisce anche integratori alimentari. E sono arrivati anche i primi riscontri e le donne stanno decisamente meglio. Il progetto è incominciato da poco e sicuramente avremo bisogno di più tempo, ma credo che questa sia già una piccola vittoria”. Possiamo stare meglio e vivere meglio: la medicina, la scienza e la Fisica Nucleare insieme possono davvero abbattere tanti limiti e soprattutto aiutarci a “non morire di fame”.
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