ENEA ABBANDONATO A MILANO. "La mamma mi ama ma non può occuparsi di me”. E fa scalpore perché forse come alcuni esperti hanno sottolineato, è successo nel giorno della Santa Pasqua... Eppure quanti bambini ogni giorno vengono messi al mondo e lasciati? Tanti, tantissimi. Ma Enea fa scalpore perchè era Pasqua, perchè c'era quel biglietto insolito... E perchè forse la stampa, come spesso capita, ci ha messo del suo, rendendo la sua storia mediatica. Ed ecco allora tutti pronti a dire la propria, ma a quel bambino qualcuno ci ha pensato davvero?

Non posso e non me la sento di giudicare una madre, se ha fatto bene o male a darlo in adozione... Se non lo provi, non puoi comprenderlo. Credo solo che a volte anche il lasciare andare è un atto d'amore che non tutti possono accettare, capire... ma lo è. E credo che una mamma che ha anche voluto dare un nome al suo bambino prima di darlo via non è certo una madre che non lo voleva o che lo ha abbandonato.

Ma il punto cruciale per me è sempre lo stesso

Oggi Enea non sa parlare, non sa nulla, non sa cosa gli sia successo e perchè, non sa nemmeno chi lo ha messo al mondo e per quale motivo è su questa terra. Ma un giorno Enea sarà un uomo e come tutte le persone umane si chiederà chi è, da dove viene e soprattutto perchè? Perchè la madre lo ha abbandonato e perchè quella che credeva essere sua madre invece non lo è biologicamente, non ha i suoi occhi, lo stesso colore dei suoi capelli... Enea oggi non può decidere chi vuole come madre, lui sa solo che ha respirato la sua aria ed ha vissuto nel suo ventre, un legame che niente e nessuno potrà mai scalfire... Un legame indissolubile che prima o poi ricercherà. Così subentra la legge a decidere per lui e per la sua mamma. Ma chi siamo noi per scegliere cosa sia meglio per l'uno e/o per l'altro? Al momento c'è solo un bambino che ha bisogno di una madre ed una madre che forse piange l'assenza di quel bambino.

Enea abbandonato a Milano - Il post di Luca Trapanese contro Ezio Greggio

“Enea ha appena una settimana di vita, pesa due chili e seicento grammi ed è stato lasciato due giorni fa alla clinica Mangiagalli di Milano.

Ezio Greggio, in un video, invita la madre naturale a ripensarci, a tornare all’ospedale e riprendersi Enea; le promette un cospicuo aiuto economico e chiude con la frase più brutta che io abbia mai sentito: 'Il tuo bambino merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene, ma non è la mamma vera'.

Ho diretto per 15 anni l’unica comunità di ragazze madri a Napoli; conosco il dolore che prova una donna che arriva alla decisione di lasciare un bambino neonato. Sono testimone di volti sofferenti, ma consapevoli della propria scelta.

Ricordo ancora una mamma che mi disse che non sentiva altro che fare quel gesto

Lasciare un bambino in ospedale non è abbandonare, è fare una scelta d'amore: significa consegnare una vita nelle mani di qualcuno che potrà amarla e darle la possibilità di trovare la felicità.

Enea non può ancora saperlo, ma la sua mamma probabilmente lo ha salvato.

Per questo mi sento di dire alla madre di Enea GRAZIE!

Grazie per il tuo coraggio, grazie per la tua scelta insindacabile, grazie per aver portato avanti la gravidanza e aver regalato a Enea il dono immenso e indescrivibile della vita.

È la stessa gratitudine che provo nei confronti della madre naturale di Alba che, lasciandola in ospedale, ha dato alla mia piccola la possibilità di trovare un papà pazzamente innamorato di lei oltre che in grado di starle accanto in tutti i suoi tanti bisogni.

Allora vorrei chiedere a Ezio Greggio se ritiene che io non sia un papà vero. Che io sia soltanto “uno che ha dovuto occuparsene”, come ha definito la futura madre adottiva del piccolo Enea.

Ma come si può prima pensare e poi dire una frase del genere senza provare neanche un po’ di imbarazzo?!

Ricordiamoci sempre che dietro le scelte ci sono le persone, e vanno rispettati sia coloro che decidono di lasciare il proprio figlio neonato in ospedale, sia chi lo accoglie donandogli una famiglia.

Ezio Greggio nel suo video dimostra di non rispettare né gli uni né gli altri.

Enormi auguri a Enea e ai suoi futuri genitori da me e da Alba”

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