Reddito di cittadinanza: come noto le disposizioni del Decreto Cura Italia e del Decreto Rilancio intervengono sugli obblighi previsti per i beneficiari del RdC. Nel dettaglio, al fine di limitare gli spostamenti delle persone fisiche su tutto il territorio nazionale, sono state sospese le misure di condizionalitàanche per i percettori del reddito di cittadinanza (così come pure per chi prende la Naspi), i quali in questi mesi hanno comunque continuato a beneficiare della misura pur non essendo obbligati a sottoscrivere il Patto per il Lavoro né tantomeno a collaborare alla definizione dello stesso. La sospensione degli obblighi, però, sta per scadere e presto i percettori del reddito di cittadinanza saranno chiamati ad ottemperare ai propri doveri, con il rischio di essere sanzionati nel caso in cui dovessero rifiutarsi. In queste ore ci è capitato di leggere che la sospensione degli obblighi sarebbe venuta meno dal 1° giugno; ebbene, si tratta di una fake news in quanto questa è ancora in vigore e lo sarà ancora per più di un mese.

Reddito di cittadinanza: quando scade la sospensione degli obblighi?

Come anticipato, sia il Decreto Cura Italia che il Decreto Rilancio hanno previsto una sospensione degli obblighi connessi al reddito di cittadinanza. Due mesi di sospensione sono stati previsti inizialmente dal DL 18 del 17 marzo 2020, ma visto il perdurare dell’emergenza il Decreto Rilancio lo ha esteso per altre due mensilità. Il che ha fatto un po’ perdere i conti ai beneficiari del reddito di cittadinanza, molti dei quali non hanno ben capito fino a quando durerà questa fase. Ebbene, la sospensione ha una durata di quattro mesi, che si calcolano dalla data di entrata in vigore del Decreto Cura Italia. Quindi, dal 17 marzo 2020, con i percettori del RdC che saranno al riparo dalle sanzioni fino alla data del 17 luglio 2020.

Reddito di cittadinanza: quali obblighi sono stati sospesi fino al 17 luglio

Ma attenzione, perché la sospensione non si applica per le offerte di lavoro congrue nell’ambito del Comune di appartenenza. Sono invece sospesi tutti gli altri obblighi connessi al piano di reinserimento nel mercato del lavoro, quali ad esempio:
  • registrazione su MyAnpal, la piattaforma digitale per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro;
  • svolgere ricerca attiva del lavoro;
  • accettare di essere avviato alle attività individuate nel Patto per il Lavoro;
  • sostenere colloqui psicoattitudinali e le eventuali prove di selezione finalizzate all’assunzione;
  • accettare almeno una di tre offerte di lavoro definite congrue.
Inoltre, è venuto meno - sempre fino al 17 luglio - anche l’obbligo di presentare la DID entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio. Perché invece c’è chi ritiene che la sospensione di questi obblighi sia venuta meno già dal 1° giugno? Probabilmente è stata fatta confusione con la sospensione degli obblighi di comunicazione dei beneficiari di RdC all’INPS riguardo le variazioni del nucleo familiare, dell’attività lavorativa e del patrimonio. È per queste, come chiarito dal messaggio INPS 1608/2020, che la sospensione è cessata dal 1° giugno 2020. Fonte: Money Leggi anche Reddito di cittadinanza, arriva l'OK per tre anni, ma a una condizione: cosa bisogna fare. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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