De Luca alza il tiro e spara contro De Magistris. E’ un duro attacco quello lanciato dal governatore Vincenzo De Luca al sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Le parole, di fuoco, usate in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dove è tornato sulla situazione sanitaria in Campania e sugli scontri di venerdì sera.
Le misure prese dal Dpcm firmato dal presidente del consiglio dei ministre Giuseppe Conte contengono «misure più restrittive tra quelle che si potessero adottare. Chiudere tutto per un mese per frenare il contagio o prendere misure vigorose ma parziali».
In merito poi alla protesta di venerdì sera a Napoli
Lo stesso presidente della regione Campania ha ancor di più alzato il tiro, attaccando duramente il sindaco partenopeo Luigi De Magistris, aggiungendo che «Parla di cose ci cui non capisce nulla» e definendolo «l’espressione del più grande disastro amministrativo d’Italia» e che «dovrebbe essere messo in quarantena per i prossimi 20 anni».
Un attacco che forse sarà arrivato al sindaco di Napoli se si considera che dapprima aveva dichiarato di scendere in piazza a manifestare e poi nel pomeriggio ritiratosi.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha cambiato idea. Né lui né i suoi assessori saranno oggi alle ore 18 in piazza Plebiscito a protestare contro il governo Conte, i Dpcm e contro Vincenzo De Luca e il coprifuoco regionale. In una nota ufficiale è spiegato il perché:
De Magistris e la giunta non saranno in piazza
“La delegazione di assessori che avrebbe dovuto partecipare alle ore 18 in Piazza Plebiscito alla manifestazione di cittadini con il solo scopo di essere, come sempre ha fatto la nostra amministrazione, tra il popolo per ascoltare, per comprendere, per mediare e per portare anche le nostre proposte, ha ritenuto di non recarsi in piazza per evitare strumentalizzazioni o pretesti anche da parte di eventuali frange, che nulla avrebbero a che vedere con i manifestanti, visto il dibattito che si è immediatamente acceso rispetto alla partecipazione di una rappresentanza dell’amministrazione comunale.
La delegazione manifesta solidarietà e vicinanza ai cittadini che parteciperanno in modo pacifico e non violento e che esprimono il loro pensiero e dissenso. La Giunta e il Sindaco già nei prossimi giorni sono pronti a incontrare una o più rappresentanze per decidere insieme quali possono essere le proposte e le decisioni da prendere nell’interesse esclusivo della città che deve rimanere unita, coesa e non violenta”.
La questione si è consumata in poche ore
Ieri notte una manifestazione in piazza Plebiscito è stata annunciata da commercianti e artigiani napoletani. Obiettivo: mobilitarsi contro il decreto della Presidenza del Consiglio del 24 ottobre scorso, firmato ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e contro il coprifuoco firmato da Vincenzo De Luca.
Stamane il sindaco partenopeo aveva annunciato la sua partecipazione insieme ad una delegazione di giunta. “Saremo in piazza per ascoltare e fare proposte con gli operatori commerciali e produttivi della città che vogliono esprimere, in maniera democratica e partecipativa, il dissenso sulle ultime decisioni in materia di restrizioni contenute nel Dpcm e nell’ordinanza regionale”.
Apriti cielo
Polemiche e accuse di strumentalizzazione e una durissima sortita del Partito Democratico cittadino attraverso il suo segretario Marco Sarracino. “Soffiare sul fuoco è da irresponsabili, specie se si ricoprono incarichi di governo che hanno una rilevanza non solo locale ma anche nazionale.
Se governi Napoli, inviti ed incontri al Comune chi vuole manifestare il proprio disagio provando a risolvere il problema. Non fomenti la rabbia della piazza”.
Poche ore dopo, la decisione di totale dietrofront. Probabilmente accelerata anche dal malcontento degli stessi organizzatori che avevano paventato la possibilità di contestare sindaco e giunta. Fonte: Fanpage (Ciro Pellegrino)
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