Succede al porto di Salerno, dove diversi enti hanno stato trovato un container contenente: frigoriferi, biciclette, parti di autoveicoli, batterie e pezzi di ricambio; quali ammortizzatori e semiassi di autocarro. Un altro crimine ambientale stava per compiersi in Campania. A scoprirlo, i funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Salerno in collaborazione con l’Ufficio Antifrode e Controlli della Direzione Territoriale Campania e Calabria.

I rifiuti in partenza dal porto campano

Essi hanno così sequestrato rifiuti in partenza dal porto di Salerno e destinati al Burkina Faso. I rifiuti sono stati rinvenuti in un container sottoposto a verifica, che presentava un carico di merce stivato alla rinfusa, in quantità superiore alla merce indicata nelle dichiarazioni doganali, oltre ad altra merce non dichiarata. Durante le fasi del controllo si rinveniva un’autovettura nella quale risultavano nascosti numerosi tv color non dichiarati. Inoltre, nel corso delle operazioni di controllo, sono state fatte indagini più approfondite che hanno individuato: pneumatici di autocarro in uno stato di usura avanzato, indumenti usati sfusi e non igienizzati, frigoriferi, biciclette, parti di autoveicoli; batterie e pezzi di ricambio attinenti alla ”sicurezza del veicolo” quali ammortizzatori e semiassi di autocarro. Per violazione alle norme in materia ambientale, si è proceduto al sequestro penale del contenitore. (Cronache della Campania)

Un secondo episodio simile a quello al Porto di Napoli delle scorse settimane

Proprio poche settimane le fiamme gialle hanno scoperto e sequestrato 500 tonnellate di rifiuti speciali. I rifiuti erano stoccati senza alcuna autorizzazione. A portare a termine l’operazione è stato il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli. I finanzieri, nel corso delle abituali attività di analisi di rischio e di osservazione del territorio, hanno individuato un’area di circa 500 metri quadrati in cui erano ammassate tonnellate di rifiuti speciali. Parte di questi rifiuti sono classificabili quali “pericolosi”. Il sito di stoccaggio illegale si trovava nell’area di una concessione demaniale afferente ad una società amministrata da un 68enne di Pozzuoli. Sempre molto frequente la scoperta di aree abbandonate che diventano discariche abusive di materiali di diverso genere. I controlli non sono sempre efficaci, c’è spazio per agire illegalmente e le strade diventano siti di stoccaggio illegali. I danni ambientali sono ingenti e il rischio per la salute pubblica molto elevato. Leggi anche: Parte la sperimentazione del vaccino italiano: c’è anche il Pascale di Napoli Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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