Bonus 200 euro, ipotesi proroga ad agosto e settembre. Ma mancano le risorse
Il bonus di 200 euro erogato con il Decreto Aiuti è già arrivato a luglio in tasca ai pensionati. Per gli altri arriverà a breve fino a raggiungere 31 milioni di utenti tra lavoratori, pensionati, pensionati e disoccupati, come ha ricordato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Per la maggioranza l’assegno anti-inflazione è arrivato d’ufficio. Ma a meno di cambi di rotta rimarrà una tantum. Certo, con il caro-prezzo oltre l’8% e le previsioni di picco al 10% non si può escludere niente. Intanto una parte dei sindacati e in particolare la Cisl è tornata in pressing per chiedere un’estensione del bonus anche ad agosto e settembre.
IL PRESSING
«Abbiamo chiesto di prorogare le misure messe in campo negli ultimi decreti, il taglio sulle accise dei carburanti, bisogna allargare la platea dei beneficiari degli sconti in bolletta, bisogna valutare la possibilità di prorogare nei prossimi mesi il bonus dei 200 euro, recuperando quei lavoratori e lavoratrici stagionali, precari, autonomi, pensiamo agli agricoli, ai somministrati, ai lavoratori dello spettacolo, agli insegnanti pubblici che sono stati tolti dal decreto aiuti», ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, lasciando Palazzo Chigi al termine dell’incontro dei sindacati con il premier Mario Draghi.
LE RISORSE
Il nodo da sciogliere, tuttavia, è trovare le risorse. Fondi che potrebbero sbloccarsi grazie all’aumento delle entrate fiscali. A cui si può aggiungere la fine degli aiuti Covid e l’enorme risparmio che lo Stato sta ottenendo con l’Assegno Unico (che ha sostituito vecchie prestazioni). Risorse, tuttavia, che comunque potrebbero non essere sufficienti ad estendere il bonus 200 euro agosto e settembre per tutte le categorie ammesse all’indennità.
PER CHI È L’INDENNITÀ
Nel dettaglio, sono ammessi al bonus 200 euro i seguenti soggetti: - dipendenti - pensionati - percettori di prestazioni INPS (reddito di cittadinanza, NASPI, disoccupazione agricola, ecc.) - i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa - gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo - gli autonomi occasionali (senza partita IVA) - colf e badanti - stagionali, a tempo determinato e intermittenti (compresi i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo); - incaricati alle vendite a domicilio. Il beneficio, è automatico solo per pensionato e percettori di prestazioni Inps. I dipendenti (settore privati) devono presentare in azienda il modello autocertificazione bonus 200 euro busta paga. Le altre categorie devono, invece, fare domanda bonus 200 euro.
Senza domanda non avranno l’indennità. rimangono invece fuori dal bonus 200 euro i seguenti soggetti: - lavoratori precari - gli agricoli - i lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di 50 giornate lavorate nel 2021 - lavoratori licenziati a giugno e senza contratto a luglio (si pensi a tutti gli insegnati con supplenza il cui incarico è cessato al 30 giugno 2022) - coloro che hanno pensione con decorrenza 1° luglio 2022 - disoccupati che hanno percepito la NASPI fino a maggio 2022 - i lavoratori il cui contratto non prevede una contribuzione (ad esempio stage e tirocini, i dottorandi e assegnisti di ricerca). Di qui la protesta dei sindacati che hanno chiesto fino all’ultimo una modifica.
I DEBOLI ESCLUSI
«Pensiamo ad esempio a tutti quei precari della scuola che nell’anno scolastico 2021/22 hanno tenuto in piedi il sistema dell’istruzione, o a coloro che andranno in pensione al primo luglio. Allo stesso modo, ha sottolineato la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Domenico Proietti, «non riceveranno i 200 euro i disoccupati che hanno percepito la Naspi fino a maggio, così come tutti i lavoratori con contratti che non prevedono contribuzione, ad esempio stage e tirocini, i lavoratori delle Cooperative di tipo B che reinseriscono al lavoro le persone svantaggiate (parliamo quindi di disabili, minori in situazione di difficoltà familiare, detenuti ammessi alle misure alternative), i dottorandi e assegnisti di ricerca, i lavoratori socialmente utili, i lavoratori autonomi occasionali».
Non è stata neanche modificata l’ingiusta incompatibilità che limita ad una indennità per famiglia i soli nuclei percettori di reddito di cittadinanza». Da questo bonus, aggiungono, «sono state escluse soprattutto categorie che nei fatti risultano essere troppo povere o precarie per percepirlo. Che l’eccessiva povertà precluda il diritto ad una indennità finalizzata ad affrontare il caro vita non è solo una gigantesca ingiustizia, ma una situazione assurda ed inconcepibile. Chiediamo - concludono i tre dirigenti sindacali di Cgil, Cisl e Uil - che il Governo ponga rimedio».
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