Sputnik in Campania, Draghi – come titola il “Quotidiano del Sud” – gela De Luca: “Ok non prima di 4 mesi”.

Le strategie regionali di De Luca

Per l’acquisto del vaccino russo respinte dal presidente del Consiglio, che ricorda il ruolo centrale del governo. E lancia un monito: “Non si gioca con la vita delle persone”.

Draghi frena De Luca

Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, il Premier Mario Draghi ha frenato sul vaccino russo Sputnik rispondendo indirettamente al Governatore della Campania De Luca: "Starei attento a fare contratti, perché ieri la presidente della commissione ha messo in luce come, da un'indagine fatta dalla commissione parlando col fondo d'investimento russo, possono produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto all'estero. È vaccino in due dosi, a differenza di Johnson & Johnson, e all'Ema non è stata ancora presentata formale domanda su questo ma sta facendo review delle varie componenti e non si prevede che l'Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi. Se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell'anno".

De Luca - Nel frattempo Draghi stila le nuove regole

L'Italia resta però "chiusa" fino a maggio

E da lunedì più di metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d'Aosta che si vanno ad aggiungere alle sette Regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio torna in arancione.

De Luca - Di nuovo in classe

Il via libera da parte della Cabina di regia è arrivato in virtù di un miglioramento complessivo dei dati che, ha sottolineato il ministro Speranza, "impongono ancora la massima attenzione" ma permettono di adottare un provvedimento "che vuole dare un segnale molto rilevante a un pezzo strategico e decisivo della nostra società". Nei territori arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.

Il Tar "contro" la Dad in zona rossa

Nel giorno dell'annuncio di Mario Draghi arriva però anche la sentenza del Tar del Lazio che con un'ordinanza sospende l'efficacia del Dpcm del 2 marzo, proprio quello che aveva disposto la Dad in tutte le scuole delle Regioni in zona rossa.

Il Tribunale amministrativo regionale

Accogliendo il ricorso presentato da un gruppo di studenti e genitori, ha stabilito che la presidenza del Consiglio entro il 2 aprile debba riesaminare il decreto nella parte relativa alla chiusura degli istituti per evidenti carenze istruttorie. Per gli studenti al momento non cambia nulla, mentre il governo proprio in questi giorni preparerà il nuovo decreto che entrerà in vigore dal 7 aprile. Le regole, ad eccezione della novità già anticipata da Draghi per le zone rosse, dovrebbero ricalcare quelle già in atto.

Lazio arancione, scuole aperte da martedì

Discorso a parte merita poi il Lazio, unica Regione che passerà in arancione dalla prossima settimana, ma che riaprira' le scuole fino alla terza media solo da martedì. Questo perché l'ordinanza vigente che colloca la Regione in zona rossa scadrà alla mezzanotte tra lunedì e martedì.

Misure e restrizioni

Sul piano generale, intanto, il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua. Fino al 30 aprile, dunque, niente spostamenti tra Regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese. "Le misure adottate finora ci hanno dato un primissimo segnale di rallentamento, ma la situazione è ancora delicata", ha affermato Speranza.

Botta e risposta tra Salvini e Draghi

La scelta di prolungare la stretta ancora per un altro mese è stata condivisa nella Cabina di regia, ma ha provocato comunque tensioni nella maggioranza. "E' impensabile tenere chiusa l'Italia anche per tutto il mese di aprile". Ha detto Matteo Salvini chiedendo al presidente del Consiglio, "nel nome del buonsenso che lo contraddistingue e soprattutto dei dati medici e scientifici", di considerare la possibilità di riaprire in sicurezza le attività almeno in quelle Regioni e città "con la situazione sanitaria sotto controllo".

Draghi:

Le chiusure "sono pensabili o impensabili solo in base ai dati. E' desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati", ha replicato in conferenza stampa Draghi, lasciando però aperto uno spiraglio: ci sarà un monitoraggio "settimana per settimana" e, se i numeri lo consentiranno, non si possono escludere "cambiamenti in corso".

La proroga del decreto

Il governo prorogherà dunque l'attuale decreto in vigore già all'inizio della settimana prossima, dopo l'incontro di lunedì con le Regioni, e valuterà non prima della metà del mese l'andamento della curva dei contagi.

In ogni caso

E' probabile che fino al 30 aprile, quando scadrà lo stato d'emergenza in vigore dal gennaio dell'anno scorso, non cambierà nulla. Sarà quella l'occasione per definire la durata della proroga e un quadro graduale delle riaperture.(Tgcom24) Leggi anche: Zona rossa e arancione, cambia tutto già da oggi: le restrizioni dopo Pasqua Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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