La guerra tra Hamas e Israele continua a scuotere la Striscia di Gaza con nuovi attacchi e un crescente bilancio di vittime. Nella notte più recente, almeno 54 persone, tra cui donne e bambini, hanno perso la vita, mentre decine sono rimaste ferite. In totale, finora, si contano circa 3.000 morti e 12.500 feriti a causa degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza.

Una tragica notizia ha aggiunto dolore a questa situazione già disastrosa. È stato confermato il decesso del 65enne Eviatar Moshe Kipnis, uno dei tre italo-israeliani che erano dispersi dopo l'attacco di Hamas avvenuto il 7 ottobre. Non vi sono notizie confermate sulla sorte della moglie di Kipnis, Liliach Le Havron, che era scomparsa insieme a lui dal kibbutz di Beeri.

In questa situazione di conflitto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di essere determinato a proseguire l'azione militare "finché Hamas non sarà distrutto". Nel frattempo, Hamas ha diffuso un video in cui si vede un'israeliana tenuta in ostaggio, aggiungendo un ulteriore livello di drammaticità a questa crisi.

Dopo 11 ore di pausa, i lanci di razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele sono ripresi. La comunità internazionale sta cercando di intervenire per affrontare la crescente crisi umanitaria. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato che si recherà in Israele e in Giordania per discutere della situazione. Nel frattempo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un appello affinché gli aiuti umanitari raggiungano Gaza entro 24 ore, sottolineando il rischio di una catastrofe se ciò non avverrà.

La situazione nella Striscia di Gaza è sempre più disperata. Il blocco su carburante, acqua e cibo sta portando le forniture d'acqua a livelli critici in tutta la regione. Questo mette a rischio la salute di centinaia di migliaia di persone, in particolare donne in gravidanza e in allattamento e i loro neonati. La mancanza d'acqua potabile e le condizioni igienico-sanitarie precarie aumentano il rischio di epidemie, inclusa la minaccia del colera.

Infine, in una mossa significativa, il capo dell'intelligence militare israeliana, il generale Aharon Haliva, ha ammesso un fallimento nell'intercettare l'attacco terroristico di Hamas. Ha assunto la piena responsabilità dell'errore e ha sottolineato la determinazione di Israele a vincere in questo conflitto.

La chiusura dell'ultimo impianto di desalinizzazione dell'acqua di mare a Gaza ha ulteriormente aggravato la crisi idrica. L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite dedicata ai rifugiati palestinesi, ha avvertito che le persone inizieranno a morire per mancanza d'acqua, aumentando il livello di emergenza nella regione.

La situazione rimane altamente volatile, con continui sviluppi e sfide umanitarie in aumento mentre la guerra tra Hamas e Israele prosegue.

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