Silvia Nowak uccisa dal compagno: era a un evento contro la violenza sulle donne
«Il loro rapporto non era idilliaco». Dopo due mesi di indagini, l'uomo è accusato di omicidio e distruzione di cadavere
Silvia Nowak, 53 anni, cittadina tedesca residente a Castellabate (Salerno), è stata uccisa dal compagno Kai Dausel il 15 ottobre 2023. Il suo corpo semicarbonizzato è stato rinvenuto tre giorni dopo, a circa 100 metri dalla villetta dove i due vivevano da anni.
Secondo la Procura di Vallo della Lucania, Silvia sarebbe stata colpita con un oggetto contundente e poi accoltellata. Successivamente, il suo assassino avrebbe tentato di bruciare il corpo per cancellarne le tracce. Tuttavia, l’autopsia ha rivelato che la donna era già morta al momento in cui è stata data alle fiamme, a causa di una copiosa emorragia derivante dalle percosse.
L’arresto di Kai Dausel e i sospetti su di lui
Kai Dausel, 63 anni, compagno della vittima, è stato arrestato il 15 dicembre dopo un lungo periodo di indagini. Decisive sono state le tracce ematiche trovate dal RIS di Roma su una recinzione vicino al luogo del delitto e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.
Nonostante fosse stato lui a denunciare la scomparsa di Silvia, le contraddizioni nella sua versione dei fatti e l’incongruenza dei suoi alibi hanno portato gli inquirenti a focalizzarsi su di lui. In passato non erano stati segnalati episodi di violenza domestica, ma è emerso che la relazione tra i due non fosse serena.
La doppia faccia di Kai Dausel: agli eventi contro la violenza sulle donne
Il giorno stesso del suo arresto, Dausel ha partecipato a un’iniziativa contro la violenza di genere organizzata dall’associazione locale Insieme per Ogliastro. Durante la cerimonia, è stato visto posare rose rosse sulla panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne, e ha rilasciato interviste esprimendo il desiderio di scoprire la verità sulla morte di Silvia.
La sua presenza a tali eventi, e il comportamento apparentemente collaborativo, aveva convinto parte della comunità, che non sospettava di lui fino a pochi giorni prima dell’arresto.
Il movente e le indagini in corso
Secondo il procuratore facente funzioni Antonio Cantarella, il movente dell’omicidio resta da chiarire. Potrebbe trattarsi di un atto impulsivo, dato che non ci sono prove di pianificazione o precedenti episodi di violenza.
Gli inquirenti continuano a raccogliere elementi, mentre perquisizioni sono state eseguite nelle abitazioni frequentate da Dausel.
Una comunità sconvolta
Il sindaco di Castellabate, Marco Rizzo, ha descritto la coppia come ben integrata nella comunità e senza precedenti segnalazioni di problemi. La vicenda ha scioccato il paese, dove Silvia e Kai erano conosciuti e rispettati.
Questo tragico caso si aggiunge ai numerosi episodi di violenza di genere, sottolineando ancora una volta la necessità di un impegno costante per prevenire e combattere tali crimini.