Mima il gesto della pistola, lo studente si scusa: «Non ce l'avevo con Meloni»
Il giovane antifiscista spiega:"Se avessi fatto il pugno chiuso non sarebbe accaduto nulla"
Lo studente del liceo Righi, protagonista del gesto della pistola rivolto alla premier Giorgia Meloni durante una visita al Senato, ora si scusa pubblicamente.
Definendosi "studente antifascista", esprime il suo dissenso nei confronti del governo e della classe politica in generale, mentre chiede perdono per il gesto, spiegando che non intendeva minacciare né incitare alla violenza.
La lettera di scuse
Parlando della lettera di scuse che intende inviare, l'adolescente ribadisce il suo dissenso senza arretrare di fronte alle proprie convinzioni.
Riconosce che il gesto è stato un errore, derivato dalla tradizione di Autonomia Operaia, ma sottolinea che la sua posizione rimane ferma. La lettera, tuttavia, sarà un atto di responsabilità per il gesto in sé, non per il dissenso espresso.
Lo studente ha dichiarato:
Se avessi fatto il gesto del pugno chiuso, forse tutto questo casino non sarebbe successo. Mi scuso, ma il dissenso nei confronti di questo governo e di questa classe politica rimane
Ha chiarito che il gesto non era diretto specificamente alla premier Meloni, ma simboleggiava il suo dissenso verso l'intera classe politica.
Non ce l'avevo con lei in particolare: questo non è un governo di santi e di bravi
Il ragazzo ha espresso la sua volontà di dialogo e di cambiamento sociale, mentre si scusa per il gesto compiuto.
La mia voce rappresenta un segmento significativo della società, che chiede di essere ascoltato e coinvolto nel processo politico.
La vicenda solleva anche interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione delle visite delle scuole al Parlamento, evidenziando l'importanza di garantire un ambiente educativo e rispettoso.
In conclusione, mentre lo studente del liceo Righi si scusa per il suo gesto, rimane fermo nel suo dissenso e nella sua volontà di contribuire al dialogo e al cambiamento sociale.
La sua storia rappresenta un momento di riflessione per la società nel suo complesso, sulla libertà di espressione e sul ruolo dei giovani nell'ambito politico e sociale.