Impagnatiello: le dichiarazioni agghiaccianti sull'omicidio di Giulia Tramontano
Emergono nuovi dettagli dalle perizie psichiatriche che descrivono l'atteggiamento disturbante dell'accusato
Durante il processo per l'omicidio di Giulia Tramontano, giovane ragazza incinta al settimo mese uccisa brutalmente a coltellate nel maggio 2023, emergono dettagli scioccanti riguardanti Alessandro Impagnatiello, l’unico accusato del delitto. Già detenuto da oltre un anno, Impagnatiello ha rivelato agli psichiatri frasi sconvolgenti, tra cui il paragone tra l’eliminazione del corpo di Giulia e il gesto di "buttare una caramella".
La perizia psichiatrica depositata nel corso del processo ha offerto un quadro inquietante della personalità dell'uomo, che ha dimostrato un profondo distacco emotivo e tratti narcisistici, rivelando piena consapevolezza del crimine commesso.
Le dichiarazioni fredde e distaccate dell’imputato
Impagnatiello, ex barman di 31 anni, è stato sottoposto a perizia psichiatrica per valutare il suo stato mentale al momento dell'omicidio. Durante i colloqui con gli psicologi del carcere di San Vittore, l'accusato ha mostrato un atteggiamento glaciale, dichiarando di non provare alcuna emozione visibile per la perdita del figlio mai nato.
"Penso che sabato scorso ero a Montenapoleone a bere un caffè e ora sono qui con un ergastolo", ha detto, dimostrando un distacco totale rispetto alla gravità delle sue azioni.
Gli psicologi descrivono Impagnatiello come lucido e consapevole delle sue azioni, con evidenti tratti narcisistici. Durante i colloqui, l’uomo ha cercato di giustificare il suo comportamento, ammettendo di aver tentato di far sparire il corpo di Giulia come se fosse un oggetto privo di valore.
Il tentativo di disfarsi del corpo
Secondo la perizia, Impagnatiello ha confessato di aver tentato di eliminare ogni traccia di Giulia Tramontano dopo averla colpita a morte. "Cercavo di eliminare Giulia come si butta una caramella", ha dichiarato, spiegando il tentativo di bruciare il corpo nella vasca da bagno. Tuttavia, l'operazione non è andata come previsto e ha deciso di nascondere il cadavere nella cantina del loro appartamento a Senago, vicino Milano.
Impagnatiello ha affermato di aver sperato, in qualche modo, di essere fermato mentre cercava di nascondere il corpo. "Volevo essere scoperto, ma ho voluto pulire tutto perché ciò non si manifestasse", ha aggiunto, dimostrando una profonda contraddizione interiore.
Il tentativo di manipolare la perizia psichiatrica
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dalla perizia psichiatrica riguarda il tentativo di Impagnatiello di manipolare i risultati della valutazione. Gli psichiatri incaricati hanno riportato che l'accusato ha cercato di "pilotare" la propria perizia, rispondendo in modo calcolato e cercando di indirizzare l’indagine a suo favore. Nonostante questo tentativo, gli esperti hanno sottolineato che Impagnatiello è perfettamente in grado di intendere e di volere, escludendo la possibilità di patologie mentali che possano giustificare il suo comportamento.
Il profilo psicologico dell’imputato
Dalla perizia psichiatrica emerge un quadro di personalità narcisistica e psicopatica, caratterizzata da scarsa empatia e una visione del mondo centrata esclusivamente su sé stesso. Gli esperti hanno rilevato che Impagnatiello ha difficoltà a riconoscere i bisogni e le emozioni altrui, e la sua personalità rigida lo porta a cercare il controllo in ogni situazione.
Nonostante il tentativo di Impagnatiello di giustificare le sue azioni come fuori dal suo controllo, i periti non hanno riscontrato alcun disturbo psicotico o paranoia. Al contrario, l’omicidio di Giulia è stato interpretato come l’esito di una "emotività distruttiva" legata alla frustrazione e all’incapacità di gestire la sua doppia vita.
La perizia psichiatrica ha concluso che Alessandro Impagnatiello ha agito con piena lucidità e consapevolezza, senza alcuna alterazione psicopatologica. La sua personalità narcisistica e il suo egocentrismo sono stati determinanti nella dinamica dell'omicidio, ma non hanno compromesso la sua capacità di comprendere la gravità delle sue azioni.
Gli esperti hanno quindi escluso la possibilità di un’incapacità mentale, confermando che Impagnatiello sarà chiamato a rispondere pienamente delle sue azioni in sede di giudizio.