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Chiara Ferragni

Chiara Ferragni è al centro di un'inchiesta per truffa aggravata legata alla vendita di pandori e uova di Pasqua in edizione limitata. 

L’inchiesta è condotta dalla Procura di Milano e riguarda l’influencer, il suo ex collaboratore Fabio Damato, e altri due indagati: Alessandra Balocco, amministratore delegato dell'azienda dolciaria Balocco, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID S.p.A. 

Il caso verte su presunte informazioni fuorvianti condivise durante le campagne promozionali dei prodotti, che avrebbero indotto i consumatori a credere che una parte dei profitti fosse destinata a cause benefiche.

Le Accuse: Profitto Ingiusto e Danno ai Consumatori

Secondo le accuse, Chiara Ferragni e gli altri indagati avrebbero ottenuto un profitto ingiusto superiore a 2 milioni di euro attraverso la vendita di pandori e uova di cioccolato. La promozione dei prodotti sarebbe stata collegata alla promessa di una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino per il pandoro "Pink Christmas" e della Fondazione Bambini delle Fate per le uova di Pasqua, ma le somme versate effettivamente agli enti beneficiari risultano inferiori a quanto prospettato.
Le autorità ritengono che questa discrepanza abbia creato danno ai consumatori, che sarebbero stati indotti in errore riguardo alla finalità benefica degli acquisti. In particolare, si sostiene che Balocco abbia versato solo 50.000 euroall’Ospedale Regina Margherita, nonostante il successo della campagna, che ha visto la vendita di oltre 362.577 pandori.

La Strategia Difensiva di Chiara Ferragni

La difesa di Chiara Ferragni si sta preparando a contestare le accuse presentando una memoria difensiva e potrebbe anche richiedere un interrogatorio con i pubblici ministeri per chiarire la propria posizione. L'avvocato Giuseppe Iannaccone, che insieme a Marcello Bana difende l'influencer, ha dichiarato che la loro strategia prevede un confronto aperto con i magistrati per dimostrare che la vicenda non ha rilevanza penale.
Secondo i legali, le controversie legate alla campagna di marketing sarebbero state già affrontate e risolte in sede di AGCOM, con un versamento di un milione di euro, e non dovrebbero essere considerate rilevanti dal punto di vista penale. Il loro obiettivo principale è ottenere l’archiviazione del caso, dimostrando che non ci sono basi per procedere con un processo.

Cosa Rischia Chiara Ferragni

Il reato di truffa aggravata è punito con pene più severe rispetto alla truffa semplice. Se il processo dovesse andare avanti e Ferragni venisse riconosciuta colpevole, la pena prevista dal codice penale è la reclusione da uno a cinque annie una multa da 309 a 1.549 euro. La truffa aggravata si configura quando il venditore sfrutta la distanza con l’acquirente per ingannarlo, cosa che può accadere in campagne di marketing online o tramite e-commerce, dove i consumatori non possono verificare facilmente la veridicità delle informazioni fornite.
Nel caso specifico, le accuse puntano sulla presunta dissonanza tra i messaggi promozionali e i reali contributi devoluti alle cause benefiche. Oltre alla reclusione e alla multa, il caso potrebbe danneggiare la reputazione dell'influencer, che fonda gran parte del suo successo sul rapporto di fiducia con i follower e i consumatori.

Le Prossime Mosse della Difesa

Gli avvocati di Chiara Ferragni hanno tempo per preparare ulteriori memorie difensive, presentare esiti di loro indagini o chiedere l’interrogatorio dell’imprenditrice per chiarire definitivamente i fatti. Se i pm Cristian Barilli e Eugenio Fusconon ritenessero sufficiente la difesa, potrebbero procedere con l'azione penale, portando l'influencer a processo.

Il team legale di Alessandra Balocco ha dichiarato che l'azienda ha sempre rispettato i propri consumatori e conta di dimostrare la correttezza del proprio operato in tribunale. Anche per quanto riguarda le uova di Pasqua, le indagini mirano a chiarire se le somme donate all’associazione Bambini delle Fate fossero realmente correlate ai profitti derivanti dalla vendita del prodotto, che ha fruttato profitti significativi per Cerealitalia-ID S.p.A.

In conclusione, il caso Ferragni-Balocco evidenzia i rischi legati alle campagne promozionali che utilizzano temi benefici come strumento di marketing e mostra quanto sia importante una trasparenza totale nei messaggi destinati ai consumatori.

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