CASORIA. Sono stati fermati due ragazzi provenienti da Casoria, in provincia di Napoli che, su un treno diretto a Sorrento, erano armati coltelli e bastoni sfollagente a bordo di un treno Eav.

Da Casoria a Sorrento, la chiamata al 112

La telefonata al 112 è giunta da un un cittadino, che, sul treno diretto a Sorrento, ha visto i due giovani armati fino ai denti. Ottenuta la descrizione sommaria dei due sospettati, il Nucleo Radiomobile della Compagnia di Sorrento è intervenuto nella stazione ferroviaria. I due ragazzi sono stati fermati e segnalati appena scesi dal treno.

Il ritrovamento delle armi

Perquisendo i due ragazzi gli agenti hanno ritrovato i due armati con coltelli con manici roteanti e due manganelli sfollagente telescopici.

Le motivazioni

"Volevamo fare una passeggiata a Sorrento", dicono i due, che aggiungono: "avevamo paura di essere aggrediti". E' questa la giustifica che i due ragazzi hanno dato una volta fermati dagli agenti del 112.

Il ritorno a Casoria

Le armi rinvenute sono state poste a sequestro dai carabinieri, mentre i giovani sono stati affidati ai proprio genitori. (fonte Anteprima24)

Nel frattempo a Milano

Nuovi e orribili dettagli, quelli sull'omicidio del bimbo di due anni morto nella zona San Siro a Milano. L'uomo, Alija Hrustic 26enne, è l'imputato per cui il pubblico ministero ha chiesto la condanna all'ergastolo, con nove mesi di isolamento notturno. La sentenza per Hrustic è attesa il 25 maggio.

Milano, uccide il figlio a calci e a pungi: "aveva il malocchio"

Le parole che l'uomo avrebbe detto al Pm sono agghiaccianti. Si legge dagli atti: "Quando fumavo hashish me la prendevo con lui, perché mi ero convinto – me lo aveva detto mia madre – che mio figlio, il più piccolo, avesse il malocchio. Così, non so perché… ma mi facevo un casino di paranoie su di lui, mi svegliavo la notte fumato, lo svegliavo e lo massacravo di calci e pugni".

La madre assoggettata alla violenza del marito

Nella morte del piccolo ha, quindi, uno spazio anche la madre, vittima del marito e della sua famiglia. La donna era piegata al volere di un marito che stava facendo del male a suo figlio. Secondo quanto le indagini hanno ricostruito, e secondo il pm Cavalleri: "prima del delitto, era totalmente dipendente da lui, non aveva un documento di identità, né di residenza o cittadinanza, non aveva nemmeno il medico di base, tanto che quando i figli stavano male, anche solo per una banale febbre, lei lo doveva portare al pronto soccorso". Leggi anche: Battipaglia, cori e applausi per Filippo Viscido. L'ltimo viaggio del Pittbull, tra l'affetto e i palloncini: il dolore della famiglia Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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