L'inflazione fa salire l'aiuto e le soglie dell'Isee: i nuovi importi
ASSEGNO UNICO. Ci sono grandi novità sull'assegno unico e universale, la misura entrata in vigore nel 2022, diretta alle famiglie con figli a carico, e che ha sostituito molte delle vecchie agevolazioni (come l'assegno di natalità o il premio alla nascita). Ma andiamo con ordine.
L'incentivo è rivolto a tutti i nuclei familiari, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori e senza limiti di reddito. L'assegno, inoltre, non concorre alla formazione del reddito complessivo. Si può fare richiesta per l'assegno unico e universale, per ogni figlio a carico, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni.
L'assegno è progressivo
Significa che l'importo aumenta per gli Isee più bassi e diminuisce per i più alti. Se non si fornisce alcun Isee, l'Inps provvederà ad erogare l'importo minimo. La somma viene erogata tramite accredito su iban, oppure mediante bonifico domiciliato. Fanno eccezione i beneficiari del reddito di cittadinanza, che ne hanno diritto senza fare domanda perché viene accreditato direttamente insieme alla ricarica del sostegno anti povertà.
Nel 2022 l'assegno va da un minimo di 50 euro al mese a un massimo di 175 euro per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli tra i 18 e i 21 anni, gli importi variano da un minimo di 25 euro al mese a un massimo di 85 euro. Dai dati del trimestre marzo-giugno hanno ricevuto almeno una mensilità dell'assegno unico quasi 5,3 milioni di famiglie italiane. Un numero inferiore rispetto alle aspettative del governo. La spesa complessiva per l'Inps è stata di quasi 4,8 miliardi, con un beneficio medio per figlio di 145 euro.
Dal 2023 vengono introdotte due novità
La prima è che l'assegno diventa automatico, ovvero l'Inps lo erogherà automaticamente ogni anno agli aventi diritto di cui conosce la situazione reddituale. La seconda novità è che dal prossimo anno scattano gli aumenti, con gli importi che saranno rivalutati sulla base del tasso d'inflazione. Riguardo all'ammontare degli aumenti, si parla di circa 15 euro. Dal tetto massimo di 175 euro mensili attuali si potrebbe infatti arrivare fino a 190 euro.
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