Pensione anticipata: le otto strade per anticipare l'uscita dal lavoro
Diverse opzioni per lasciare il lavoro prima dei 67 anni: dalla pensione anticipata ordinaria a Quota 103, passando per Opzione Donna e Ape Sociale.
Nel 2025, chi desidera andare in pensione prima dei 67 anni avrà a disposizione otto soluzioni, ognuna con requisiti specifici. Secondo i dati, il 2024 ha registrato 89 pensionamenti anticipati ogni 100 pensioni di vecchiaia, con un’età media tra i 61 e i 62 anni. Ecco una panoramica sulle opzioni disponibili e le condizioni per accedervi.
Pensione anticipata ordinaria e Quota 103
La pensione anticipata ordinaria rimane la principale via per il ritiro dal lavoro prima dei 67 anni. Nel 2025, i requisiti saranno:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
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41 anni e 10 mesi per le donne.
Per i lavoratori pubblici, la finestra mobile salirà a 4 mesi.
Quota 103, invece, consente di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, purché i requisiti siano soddisfatti entro il 31 dicembre 2025. Tuttavia, l’importo sarà calcolato interamente con il sistema contributivo. Si stima che questa opzione sarà scelta da circa 6.000 lavoratori nel corso dell’anno.
Lavoratori precoci e Opzione Donna
I lavoratori precoci possono accedere alla pensione con 41 anni di contributi, a condizione che:
- Almeno 12 mesi siano stati versati prima dei 19 anni.
- Appartengano a specifiche categorie (disoccupati, caregiver, con invalidità pari al 74%, addetti a mansioni usuranti).
Opzione Donna offre un’uscita anticipata per le lavoratrici con:
- 35 anni di contributi;
- 61 anni di età (ridotti a 60 con un figlio e a 59 con almeno due).
L’assegno è calcolato con il contributivo e richiede una finestra di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.
Pensione anticipata contributiva
Destinata a chi ha iniziato a lavorare dal 1996, questa opzione prevede:
- 64 anni di età;
- 20 anni di contributi;
- Una finestra mobile di tre mesi.
Nel 2025, il requisito contributivo salirà a 25 anni, ma sarà possibile integrare il reddito con fondi pensionistici per raggiungere l’importo minimo richiesto.
Attività usuranti
Chi ha svolto lavori usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10 o ha lavorato di notte può accedere alla pensione a partire da:
- 61 anni e 7 mesi di età;
- 35 anni di contributi.
Vecchiaia contributiva
La pensione di vecchiaia contributiva consente di ridurre l’età pensionabile di 4 mesi per figlio, fino a un massimo di 16 mesi. Rimangono invariati il requisito di 20 anni di contributi e l’obbligo che il primo assegno sia pari almeno all’importo sociale.
Ape Sociale
L’Ape Sociale è riservata a lavoratori con particolari condizioni, tra cui:
- 63 anni e 5 mesi di età;
- Contributi tra 28 e 36 anni, a seconda delle categorie di appartenenza.
Isopensione e assegno straordinario
Questi strumenti, finanziati direttamente o indirettamente dalle aziende, permettono di anticipare la pensione:
- Isopensione: durata massima di 7 anni;
- Assegno straordinario: fino a 5 anni.
Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA)
La RITA consente ai lavoratori di finanziare il proprio anticipo pensionistico attingendo alla previdenza integrativa. È possibile usufruirne:
- Fino a 10 anni prima dell’età pensionabile in caso di disoccupazione almeno biennale;
- Fino a 5 anni per gli altri lavoratori.
Le opzioni per il pensionamento anticipato nel 2025 offrono diverse soluzioni, adattabili alle esigenze di ciascun lavoratore. Tuttavia, la scelta dipende da criteri specifici, che richiedono un’attenta valutazione per garantire un futuro economico sostenibile.