COVID: Le conseguenze nella scuola, sono fonte di preoccupazione sia per i genitori, che per gli insegnanti. I bambini, invece, affronteranno una grande sfida.
I diritti dei minori
Nessuno era preparato ad una pandemia di questa portata. Si è corso ai ripari come si poteva e come si credeva si potessero arginare i danni. Si è cercato di tutelare i minori con la chiusura della scuola.
Vogliamo far presente che i bambini e tutti i minori sono tutelati dalla
Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (
Convention on the Rigths of the Child - CRC).
La Convenzione rappresenta un
testo giuridico di eccezionale importanza poiché riconosce, in forma coerente, tutti i bambini e tutte le bambine del mondo come titolari di
diritti civili, sociali, politici, culturali ed
economici.
Tra i principi fondamentali: c)
Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell'adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
I provvedimenti presi durante il lockdown
La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, comportava che fosse impossibile esercitare la didattica in presenza. Si è passati così alla didattica a distanza(DAD), esercitata tramite dispositivi informatici o telefonici.
Questa ha comportato disagi per chiunque: alunni, insegnanti, genitori (o chi per loro).
Alunni, genitori ed insegnanti.
Gli alunni, inizialmente entusiasti della sospensione delle attività scolastiche, causa COVID-19, via via hanno perso completamente interesse, vuoi per il fatto che non ci fosse confronto coi propri coetanei, vuoi perché non seguiti come a scuola dovevano comunque studiare, vuoi perché chiusi in casa per mesi a fila.
Per i più piccoli è stato anche peggio, perché i primi anni di scuola sono fondamentali per la scolarizzazione, che avviene anche grazie alla socializzazione. Infine, ma non in ultimo, i bambini meno abbienti o i bambini disabili, si sono trovati completamente esclusi.
I genitori hanno spesso lamentato la poca presenza o la totale assenza di alcuni docenti, così come lamentavano il fatto che dovessero continuamente seguire i figli nello studio o nei collegamenti con il resto della classe o con gli stessi insegnanti. Tanti genitori, tra l'altro, dovendo lavorare, non sapevano a chi affidare i propri figli.
Gli insegnanti, non preparati come chiunque altro a quest'emergenze, si sono trovati ad affrontare la didattica a distanza, mai esercitata prima. Non dotati da nessuno dei sistemi informatici, dovevano attingere dalle risorse personali e nessuno ha messo in conto che potessero esserne sprovvisti.
Chi visse sperando...
Ci si è affidati all'estate, nella speranza che il virus scomparisse. Così non è stato.
Al rientro i casi di COVID sono in risalita e diverse
scuole vedono già contagi tra i più piccoli.
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