Gianluca Festa, l'ex sindaco di Avellino
Gianluca Festa, l'ex sindaco di Avellino

Gianluca Festa, ex sindaco di Avellino coinvolto nell'inchiesta denominata "Dolce Vita", ha deciso di non comparire per l'interrogatorio previsto il 12 settembre. 

La sua difesa ha ritenuto superfluo un ulteriore confronto con il Pubblico Ministero, confidando nella risoluzione delle accuse in Cassazione.

La scelta della difesa: no all’interrogatorio

L’avvocato di Festa, Luigi Petrillo, ha confermato la decisione condivisa con il suo assistito di non partecipare all'interrogatorio programmato. Secondo quanto dichiarato dall’avvocato, la posizione dell’ex sindaco sarebbe già stata sufficientemente illustrata in precedenti sedi. Infatti, Festa aveva già reso dichiarazioni durante l’interrogatorio di garanzia, avvenuto subito dopo l’esecuzione della prima ordinanza cautelare. Inoltre, la difesa ha depositato una memoria scritta che chiarisce gli atti amministrativi oggetto delle indagini. In questo documento, è stata presentata anche una consulenza tecnica volta a dimostrare l’incongruenza delle trascrizioni delle intercettazioni, che sono tra le prove chiave a sostegno delle misure cautelari.

Fiducia nel ricorso per Cassazione

L'ex sindaco e il suo legale confidano nell’esito positivo del ricorso presentato in Cassazione, che riguarda entrambe le ordinanze cautelari emesse nei suoi confronti. Una recente decisione del Tribunale del Riesame di Avellino ha escluso l’applicabilità della sospensione feriale dei termini processuali al caso in questione. Questo ha portato alla constatazione che le indagini relative alle accuse di corruzione, falso e turbativa d’asta, registrate il 31 agosto 2023, non potranno essere ulteriormente prolungate.

Secondo la difesa, è auspicabile che si proceda quanto prima con un giudizio imparziale, garantendo un confronto equo tra accusa e difesa. La volontà è di portare la vicenda innanzi a un giudice terzo in un contraddittorio pubblico.

Nuovo sequestro preventivo: la reazione della difesa

Un altro punto critico sollevato dalla difesa riguarda il decreto di sequestro preventivo, emesso nuovamente per gli stessi fatti dopo due annullamenti da parte del Tribunale del Riesame. Gli inquirenti, riproponendo il sequestro, hanno di fatto contestato l’operato del Tribunale, una scelta che ha suscitato perplessità.

L'avvocato Petrillo ha sottolineato che, in caso di insoddisfazione per una decisione di primo grado, la prassi corretta sarebbe quella di presentare un ricorso, e non reiterare un provvedimento già dichiarato inefficace. Secondo la difesa, non ci sarebbero ragioni di urgenza tali da giustificare la nuova richiesta di sequestro, sottolineando quella che viene definita una “singolarità” in un caso giudiziario che ne ha già presentate molte.

La vicenda che coinvolge l’ex sindaco Festa continua a presentare sviluppi complessi e controversi. Con la scelta di non comparire davanti al Pubblico Ministero, la difesa dimostra fiducia nelle proprie argomentazioni e nel futuro giudizio della Cassazione. Le parti restano in attesa di un confronto pubblico in cui le accuse e le difese possano essere valutate con imparzialità.

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