carabinieri e ambulanza
Maltrattamenti inaccettabili riservati agli ospiti della struttura

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Salerno, insieme al Gruppo per la Tutela della Salute di Napoli e al Comando Provinciale di Salerno, hanno avviato un'inchiesta che ha portato all'emissione di dieci misure cautelari personali. 

Questa operazione è stata disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica, in merito a gravi accuse di sequestro di persona e maltrattamenti. Le indagini hanno rivelato una realtà allarmante all'interno dell'Istituto Europeo della Terza Età, una casa di riposo per anziani.

Maltrattamenti e condizioni inaccettabili

Le testimonianze e le prove raccolte nel corso delle indagini hanno messo in luce maltrattamenti inaccettabili riservati agli ospiti della struttura. In alcuni casi, gli anziani venivano legati a sedie a rotelle o letti con stracci e vecchi maglioni, costretti a rimanere in letti intrisi di urina o limitati a indossare solo pannoloni. Questi abusi avvenivano in un contesto in cui la gestione della casa di riposo sembrava più focalizzata sulla massimizzazione dei profitti che sul benessere degli ospiti.

Deficienze strutturali e carenza di personale

Le indagini hanno anche evidenziato gravi carenze strutturali, come il malfunzionamento del riscaldamento e la mancanza di acqua calda, che hanno contribuito a creare un ambiente insalubre e inadeguato per gli anziani. Inoltre, è emerso un notevole deficit nell'organico, sia in termini numerici che di qualificazione professionale. Questo ha reso difficile garantire un'assistenza adeguata a persone affette da patologie, alcune delle quali erano già in condizioni critiche.

La figura di Sante Sica

Nel corso delle indagini, è emersa la figura di Sante Sica, il quale, pur non ricoprendo cariche formali, è stato identificato come il dominus della struttura. La sua gestione è stata messa sotto accusa per aver favorito la massimizzazione dei profitti a scapito del benessere degli anziani. La Procura ha specificato che le misure cautelari applicate sono suscettibili di impugnazione e le accuse formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle prossime fasi del procedimento.

Le misure cautelari adottate

Tra gli indagati, Sante Sica è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, mentre altri sono stati colpiti da divieti di esercitare imprese e di ricoprire cariche direttive. I dettagli delle misure cautelari sono i seguenti:

Arresti domiciliari: Sante Sica, nato a Montecorvino Rovella (SA) il 18.11.1960.

Divieto di esercitare imprese: Karolin Cupo, nata a Schwenningen (D) il 26.08.1966.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: D.G.G, nato ad Acerno (SA) il 28.09.1964.

Divieto di esercitare la professione di operatore socio sanitario per la durata di un anno per i seguenti indagati:

  • D.S.R, nato a Salerno il 25.10.1990.
  • P.C, nata a Salerno il 13.03.1976.
  • S.S, nato a Sarno (SA) il 14.06.1971.
  • M.G, nata a Salerno il 06.08.1971.
  • T.C, nata a Verona il 05.09.1968.
  • A.R.E, nata a Salerno il 24.08.1972.
  • R.D, nato a Salerno il 24.01.2003.

Questo caso di maltrattamenti in una casa di riposo sottolinea l'importanza di un controllo rigoroso delle strutture assistenziali per anziani. Le autorità competenti sono chiamate a garantire che situazioni simili non si ripetano, tutelando i diritti e la dignità degli anziani. È fondamentale che la società si unisca per chiedere un'assistenza dignitosa e rispettosa per tutti, affinché episodi di questo tipo non rimangano impuniti.

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