Ddl lavoro, dallo smart working ai contratti a tempo fino alle dimissioni: tutte le novità
Approvato il provvedimento definitivo, ecco cosa cambia per lavoratori e imprese
Dopo oltre un anno di iter parlamentare, il DDL Lavoro ha ottenuto il via libera definitivo dal Senato. Il testo, nato dal decreto "Primo Maggio" 2023, introduce novità significative in diversi ambiti del mercato del lavoro, suscitando consensi e critiche. Ecco una sintesi delle principali disposizioni.
1. Contratti a tempo determinato e somministrazione
Una delle novità più discusse riguarda la possibilità di superare il tetto del 30% per i lavoratori somministrati a tempo determinato rispetto ai contratti stabili. Sono escluse dal conteggio alcune categorie, tra cui:
- Lavoratori assunti a tempo indeterminato da agenzie per il lavoro.
- Stagionali, lavoratori per start-up, per sostituzioni temporanee o con più di 50 anni.
- Dipendenti impiegati per esigenze specifiche o intensificazioni stagionali (definite dai contratti collettivi).
Critiche: Cgil e Uil denunciano un aumento della precarietà, mentre il governo ribadisce l’obiettivo di flessibilità per settori specifici.
2. Dimissioni per assenze ingiustificate
Il ddl introduce la possibilità di considerare il rapporto lavorativo risolto per assenze ingiustificate oltre 15 giorni, senza la necessità di dimissioni formali:
- Il lavoratore non avrà diritto alla Naspi o Dis-coll, poiché la risoluzione è considerata volontaria.
- Non scatta se l’assenza è dovuta a cause di forza maggiore o responsabilità del datore di lavoro.
Polemiche: Secondo l’opposizione, questo meccanismo può essere usato per aggirare il divieto delle dimissioni in bianco, mentre il governo lo definisce un chiarimento normativo.
3. Periodo di prova
Ridefiniti i periodi di prova per i contratti a tempo determinato:
- Contratti fino a 6 mesi: da 2 a 15 giorni.
- Contratti tra 6 e 12 mesi: da 2 a 30 giorni.
4. Smart working
Rafforzata la regolamentazione del lavoro agile:
- Comunicazione telematica obbligatoria al Ministero del Lavoro entro 5 giorni dall’inizio o termine del periodo di lavoro agile.
5. Rateizzazione dei debiti contributivi
Dal 1° gennaio 2025, sarà possibile rateizzare in 60 rate mensili i debiti contributivi e previdenziali verso Inps e Inail, con modalità definite da decreti ministeriali.
6. Visite mediche e tessere di riconoscimento
- Visite mediche: obbligatorie solo per assenze superiori a 60 giorni e quando richieste dal medico competente.
- Tessere di riconoscimento nei cantieri: viene abrogata parte della normativa precedente, in favore delle disposizioni già previste dal Testo Unico sulla Sicurezza del 2008.
Reazioni
- Governo: la ministra Marina Calderone ha sottolineato che il ddl mira a semplificare e chiarire molte norme, negando che aumenti la precarietà.
- Opposizioni: PD e M5S accusano il governo di ridurre le tutele dei lavoratori, creando nuove zone grigie nei diritti e nelle protezioni sociali.