Massimo e Claudio Di Biase

Una tragedia ha colpito le comunità di Fiumicino e Ostia: Massimo e Claudio Di Biase, padre e figlio rispettivamente di 62 e 29 anni, sono morti in mare mentre si trovavano a bordo della loro imbarcazione, una vongolara di 13 metri chiamata "Sette Fratelli". I due erano usciti per una battuta di pesca quando una tempesta improvvisa ha rovesciato la loro barca. Nonostante i tentativi di salvataggio, entrambi sono stati ritrovati privi di vita. La comunità locale, stretta nel dolore, piange la perdita di due uomini amati e rispettati.

Il peschereccio ribaltato: una tempesta improvvisa

Padre e figlio erano usciti in mare per quella che sembrava essere una normale battuta di pesca, forse per lavoro o forse per portare un po' di pesce fresco alla loro famiglia in vista delle festività natalizie. Mentre si trovavano al largo di Passoscuro, il mare è cambiato in pochi minuti, con onde alte fino a due metri e mezzo.

La loro imbarcazione, la “Sette Fratelli”, è stata travolta dalla forza delle onde, ribaltandosi improvvisamente. Numerose chiamate al numero di emergenza 1530 hanno attivato i soccorsi. Dalla Capitaneria di Porto di Fiumicino sono partiti una motovedetta ACP836, un gommone di soccorso, un rimorchiatore e un elicottero dell’Aeronautica Militare. Anche i sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono stati mobilitati per le operazioni di ricerca.

Le ricerche e il ritrovamento dei corpi

Le operazioni di ricerca si sono concentrate in un’ampia area al largo di Focene. Dopo quattro ore di intensa attività, i soccorritori hanno ritrovato il primo corpo sulle spiagge di Focene. Poco dopo, l’elicottero ha avvistato anche il secondo corpo in mare.

Entrambi sono stati recuperati e identificati come Massimo e Claudio Di Biase. La comunità locale è rimasta sconvolta dalla notizia, che ha rapidamente fatto il giro della città.

Due vite legate al mare

Massimo e Claudio erano conosciuti e rispettati a Fiumicino e Ostia, dove gestivano le pescherie Di Biase. Due uomini legati al mare, alla pesca e alla loro comunità. Claudio, il più giovane, amava condividere sui social network immagini della sua barca e delle sue giornate in mare, scrivendo spesso frasi come “La mia passione è questa qui”.

Padre e figlio erano lavoratori instancabili, simbolo di una tradizione familiare portata avanti con dedizione e amore per il proprio mestiere.

Il cordoglio della comunità e delle istituzioni

La notizia della tragedia ha profondamente colpito la comunità di Fiumicino. Il sindaco Mario Baccini ha espresso il proprio dolore: “Esprimo la mia vicinanza alla famiglia dei due pescatori, che sono di Fiumicino. Una tragedia che ci colpisce da vicino e che ci lascia sgomenti e addolorati. Abbiamo attivato la protezione civile in coordinamento con la guardia costiera e attiveremo il servizio delle Politiche Sociali come supporto alla famiglia”.

Anche l’assessore alle Politiche Sociali, Monica Picca, ha dichiarato: “Fiumicino piange. Una tragedia che ha colpito un’intera comunità”.

I messaggi di affetto e di dolore

Molti cittadini hanno voluto esprimere il proprio cordoglio attraverso messaggi sui social e nei luoghi frequentati dalla famiglia Di Biase. Luciano, un residente della zona, ha scritto: “Riposino in pace, nel 1998 ho vissuto una tragedia simile e capisco il dolore che stanno provando le loro famiglie. Sentite condoglianze a loro e a tutti coloro che gli vogliono bene”.

Un altro amico di famiglia, Adalberto, ha condiviso un pensiero toccante: “Ho sperato fino all'ultimo, ma il mare non ti ha lasciato scampo. Proprio quel mare che tu amavi e con passione ogni giorno portavi al largo la tua barca per pescare”.

Le cause della tragedia: indagini in corso

Le autorità hanno avviato un’indagine per comprendere le cause precise dell’incidente. Si ipotizza che una delle onde anomale abbia travolto l’imbarcazione, causando il ribaltamento della barca. Saranno analizzate le condizioni meteo-marine al momento della tragedia, così come la manutenzione e la stabilità dell’imbarcazione.

Un addio che lascia un vuoto incolmabile

La tragedia di Massimo e Claudio Di Biase non ha colpito solo una famiglia, ma un’intera comunità che li conosceva e li rispettava. La loro scomparsa rappresenta un duro colpo per Fiumicino, che ora piange due uomini che hanno dedicato la loro vita al mare.

I funerali saranno un momento di raccoglimento e di addio per una comunità che, unita, cercherà di trovare conforto in questo momento di profondo dolore.

La sicurezza in mare: un tema sempre attuale

Questo tragico episodio riporta l’attenzione sulla sicurezza dei pescatori e delle piccole imbarcazioni che ogni giorno affrontano il mare. Il miglioramento dei protocolli di emergenza, il monitoraggio delle condizioni meteo e una maggiore consapevolezza dei rischi potrebbero aiutare a prevenire simili tragedie in futuro.

La comunità di Fiumicino e Ostia si stringe attorno alla famiglia Di Biase, con la speranza che la memoria di Massimo e Claudio possa vivere nel cuore di chi li ha conosciuti e amati.

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