Il Premio Nobel per la Pace 2021 è stato assegnato alla filippina
Maria Ressa e al russo
Dmitry Muratov. I due giornalisti insigniti "per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è precondizione per la democrazia e per una pace duratura".
Un giornalismo "libero, indipendente e basato sui fatti è una protezione contro l'abuso di potere, le falsità e la propaganda di guerra", si legge nella motivazione.
Secondo il Comitato norvegese del Nobel
Quelle intraprese dai due reporter sono "battaglie coraggiose" per la difesa della libertà e della democrazia nelle Filippine e in Russia, "nonostante condizioni avverse".
Maria Ressa
Maria Ressa è una giornalista filippina naturalizzata statunitense, cofondatrice del sito giornalistico Rappler e una delle voci più critiche sull'operato del presidente filippino Rodrigo Duterte. Per questo motivo è stata anche arrestata e condannata.
Per il Comitato del Nobel, la reporter "ha dimostrato di essere un impavido difensore della libertà d'espressione". Il portale Rappler ha dedicato "un'attenzione cruciale agli omicidi e alla campagna anti-droga" del regime di Duterte. Ressa ha avuto il merito di trattare senza timore "l'abuso di potere, l'uso della violenza e l'autoritarismo crescente" nel suo Paese d'origine.
Dmitry Muratov
Dmitry Andreyevich Muratov è caporedattore del quotidiano russo Novaya Gazeta. Ha diretto il giornale tra il 1995 e il 2017, definito "l'unico giornale veramente critico con influenza nazionale in Russia oggi" dal Comitato per la protezione dei giornalisti.
Per decenni il reporter russo "ha difeso la libertà di espressione in Russia in condizioni sempre più difficili, tra uccisioni e minacce". Muratov ha "rifiutato di abbandonare la politica indipendente del suo giornale, difendendo i diritti dei colleghi".
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