Andrea Prospero
Andrea Prospero

La morte di Andrea Prospero, il giovane studente universitario di 19 anni trovato senza vita a Perugia il 29 gennaio 2025, ha sempre sollevato molti interrogativi. Oggi, 17 marzo 2025, è arrivata una svolta significativa nelle indagini: un giovane residente nella provincia di Roma è stato arrestato con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio. L’arresto è stato eseguito dalla squadra mobile di Perugia, su mandato della Procura della Repubblica, che ha seguito attentamente il caso per quasi due mesi.

Gli elementi chiave dell'indagine

Fin dalle prime fasi investigative, alcuni dettagli avevano attirato l’attenzione degli inquirenti. Andrea Prospero era stato trovato in un appartamento nel centro di Perugia con accanto diversi oggetti insoliti: cinque telefoni cellulari, sessanta sim card e due carte di credito non intestate a lui. Questi elementi hanno subito acceso i riflettori su una possibile rete di contatti e attività sospette legate alla sua morte.

L’autopsia ha confermato che il decesso è avvenuto a causa di un’overdose di farmaci, ma gli investigatori hanno continuato a scavare più a fondo per capire se Andrea fosse stato indotto a compiere quel gesto. L’arresto odierno potrebbe rappresentare un tassello fondamentale per far luce sulla vicenda.

Chi era Andrea Prospero?

Andrea Prospero era uno studente di Informatica presso l’Università di Perugia. Originario di Lanciano, si era trasferito nella città umbra per inseguire il sogno di una carriera nel settore tecnologico. La sua morte ha lasciato sgomenti familiari e amici, che non hanno mai creduto alla possibilità di un suicidio volontario.

Il padre, Michele Prospero, ha sempre espresso forti dubbi sulla versione iniziale dei fatti. In un’intervista rilasciata a Repubblica, ha dichiarato:

«Non credo affatto che mio figlio si sia tolto la vita. O lo hanno ucciso o, al massimo, lo hanno indotto a farlo. È chiaro che Andrea deve essere finito in qualche brutto giro di cui davvero nessuno di noi ha mai avuto nessun sentore. Quale che sia la verità, anche la peggiore, io ho bisogno di saperla per andare avanti».

L’importanza dell’arresto: una nuova fase nelle indagini

A circa due mesi dalla sua morte, l’arresto del giovane sospettato rappresenta la prima svolta concreta nel caso. Gli investigatori stanno ora lavorando per ricostruire con precisione il ruolo dell’arrestato e verificare se ci siano altre persone coinvolte nella vicenda.

L’attenzione mediatica rimane alta, con l’opinione pubblica in attesa di ulteriori sviluppi. La famiglia di Andrea continua a chiedere risposte e giustizia per il giovane studente, mentre la Procura di Perugia prosegue le indagini per chiarire definitivamente cosa sia realmente accaduto quella tragica notte di gennaio.

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