Medio Oriente in fiamme: Israele approva invasione via terra in Libano e intensifica raid aerei
Crosetto: «I militari italiani nei bunker»
Il conflitto tra Israele e Libano ha subito una drammatica escalation. Il gabinetto di sicurezza israeliano ha dato il via libera a un'invasione via terra nel territorio libanese, segnando una nuova fase della crisi mediorientale. Secondo le fonti israeliane, la decisione è stata presa dopo una lunga discussione, ma le informazioni sui dettagli dell'operazione sono trapelate prima della conclusione ufficiale del dibattito, provocando dissapori tra i ministri coinvolti.
Alcuni ministri israeliani hanno espresso preoccupazione per il fatto che dettagli riservati dell'operazione siano stati divulgati attraverso i media americani. Tuttavia, il portavoce dell'Israel Defense Forces (IDF), Daniel Hagari, ha spiegato che si è reso necessario intervenire pubblicamente per chiarire la situazione, proprio a causa delle indiscrezioni internazionali.
Raid aerei e bombardamenti sul sud del Libano
Parallelamente all'approvazione dell'invasione terrestre, le forze aeree israeliane hanno intensificato i loro attacchi nel sud del Libano. Fonti locali, inclusi testimoni oculari e l'agenzia governativa libanese NNA, hanno confermato che sette raid aerei hanno colpito la periferia meridionale di Beirut, causando dense colonne di fumo visibili in gran parte della capitale libanese.
Gli attacchi israeliani non si sono limitati alla capitale. Bombardamenti intensi hanno colpito diverse città e villaggi lungo la Linea Blu, la zona di demarcazione tra Israele e Libano. Le località più colpite includono Adaisse, Qasimiye, Khardali, Rihan, Baysariye, Kawkaba, Ghaziye e altre aree limitrofe. I raid hanno preso di mira non solo le posizioni militari di Hezbollah, ma anche infrastrutture civili, aumentando le preoccupazioni per un'escalation umanitaria.
Militari italiani al sicuro nei bunker: le dichiarazioni del Ministro Crosetto
In risposta all'intensificarsi del conflitto, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha confermato che il personale militare italiano di stanza in Libano è stato messo al sicuro. I soldati italiani, che fanno parte della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), sono stati trasferiti nei bunker come misura precauzionale, nonostante non siano direttamente nel mirino degli attacchi.
Crosetto ha sottolineato che, sebbene UNIFIL non sia considerata un obiettivo dalle forze coinvolte nel conflitto, l'aumento della violenza rende la situazione estremamente delicata. Il ministro ha garantito che continuerà a tenere aggiornati la Presidenza della Repubblica, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani sugli sviluppi della crisi.
Fuoco d'artiglieria lungo la Linea Blu
L'escalation non si limita ai raid aerei. Le forze israeliane hanno anche intensificato i bombardamenti di artiglierialungo la Linea Blu, con particolare attenzione al settore orientale. Secondo l'agenzia libanese NNA, le aree maggiormente colpite sono state Aita Shaab, Kfar Kila, Blida, Wazzani, Khiam e Kfar Shuba.
I bombardamenti includono l'uso di bombe incendiarie e palloni termici, strumenti progettati per creare distruzione su larga scala e mettere fuori uso le forze nemiche. Questo tipo di attacchi dimostra che Israele sta adottando un approccio sempre più aggressivo per neutralizzare le minacce provenienti dal Libano, in particolare da Hezbollah, considerato un alleato dell'Iran nella regione.
Le conseguenze per la regione
L'approvazione dell'invasione terrestre in Libano segna un passo cruciale nel conflitto, con il rischio di un'escalation che potrebbe coinvolgere altre potenze regionali. Il Libano, già duramente provato da anni di crisi economica e instabilità politica, si trova ora al centro di un nuovo scontro tra Israele e le milizie sostenute dall'Iran.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato il suo gabinetto di sicurezza per discutere ulteriori azioni militari e la gestione del conflitto. Mentre si attendono nuovi sviluppi, cresce la preoccupazione per le conseguenze umanitarie e politiche di un possibile allargamento delle ostilità.
La situazione in Medio Oriente è in rapido deterioramento, con l'approvazione dell'invasione via terra da parte di Israele e l'intensificazione dei bombardamenti aerei e d'artiglieria. Le forze italiane in Libano sono al sicuro nei bunker, ma l'evolversi degli scontri mette in pericolo la stabilità dell'intera regione.