Fare un tampone rapido per il Covid dal medico di famiglia costerà 18 euro se eseguito nello studio del professionista. Se invece verrà somministrato in una struttura delle asl dal medico saranno pagati 12 euro.

Tampone rapido dal proprio medico

L’accordo con i sindacati dei medici convocati oggi pomeriggio dalla Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) non è ancora stato firmato poichè alcuni punti sono in discussione ma la sigla dovrebbe arrivare in serata. Il testo, che confluisce nell’Accordo collettivo nazionale stralcio (il contratto di lavoro dei medici convenzionati), prevede l’obbligatorietà per tutti i medici di medicina generale di eseguire i test rapidi.

Tampone rapido, il costo

Il costo del tampone che potrà essere effettuato dai medici di famiglia sarà a carico dello Stato e non del paziente. A questo scopo sono stati stanziati 30 milioni di euro. Dopo l’avvio di ieri, intanto, la trattativa tra i medici di famiglia ed il Governo prosegue oggi ed è ancora in corso.

Campania al collasso, al pronto soccorso dell’ospedale pazienti positivi “isolati” con le tendine

Pronto soccorso in tilt per il sovraffollamento dei pazienti Covid che, oramai, raggiungono cifre da record. Succede ogni giorno all’ospedale del Mare, dove il numero di casi sospetti e accertati di Sars-Cov2 è talmente sproporzionato rispetto agli spazi disponibili che i sanitari sono costretti a sistemare gli ammalati fuori dalle aree a loro dedicate.

La situazione in ospedale è al limite del collasso

Praticamente, una bomba pronta a esplodere. Prima di questa nuova ondata di contagi, infatti, il pronto soccorso di Ponticelli si era adeguato all’esigenza di isolare i potenziali pazienti colpiti dal virus. Questo utilizzando l’area del codice verde e l’osservazione breve, così da guadagnare 10 posti letto per i casi sospetti o accertati di Covid. Numeri che non bastano più, a fronte dell’aumento dei contagiati. Lo spazio non basta e nel pronto soccorso dell’ospedale del Mare, i pazienti a rischio Covid vengono isolati nelle aree del codice rosso, che inevitabilmente risultano interdette ma anche sistemati lungo i corridoi e persino in una delle due stanze del Triage, dove i sanitari filtrano gli accessi, come è accaduto ieri sera. In alcuni casi, non essendoci un numero sufficiente di prese per i gas medicali, si utilizzano le bombole di ossigeno che sono sistemate accanto alle lettighe mobili, per garantire l’assistenza respiratoria. Ultimamente, anche l’area gialla che era utilizzata per la degenza “pulita” è convertita per accogliere i casi Covid.

Pazienti isolati con tendine

Quando non c’è possibilità di isolare i pazienti, sono utilizzati paraventi e tendine per suddividere i degenti ordinari dai contagiati. Non c’è da stupirsi quindi, alla vista di foglietti di carta, fissati sulle tendine dei box o sulle pareti sui quali si legge “sospetto Covid”. Un altro rimedio “fai da te” del personale ospedaliero. Ogni giorno il pronto soccorso di Ponticelli, esplode comportando anche la sospensione di alcune attività. Come quella dei codici rossi che sono occupati per l’isolamento dei pazienti Covid. Anche ieri, entrambe le aree di massima emergenza erano utilizzate per l’assistenza di due pazienti positivi, aiutati con ventilazione assistita. Nei locali dell’ex codice verde e dell’Osservazione breve, oramai dedicati ai casi sospetti o accertati Covid, erano presenti 23 pazienti di cui 11 con positività accertata. Nell’area del codice giallo che si compone di 8 box nati per accogliere un singolo paziente, c’erano 23 degenti tra cui 5 contagiati. Infine anche una delle stanze dedicate al Triage, è utilizzata per isolare un ammalato mentre altri 4 degenti sono sistemati lungo i corridoi. In pratica, il sovraffollamenti da casi Covid sta mandando in tilt il pronto soccorso nonostante questo sia stato strutturato con due ingressi distinti e il pre triage che differenzia i casi sospetti dal resto dell’utenza oltre alla massiccia azione diagnostica con test capillari all’accesso e tamponi rapidi e molecolari.

Il caos non è solo all’interno del pronto soccorso

Sta accadendo sempre più frequentemente che le persone in attesa del tampone da parte dell’Asl Napoli 1 che sta registrando forti ritardi nei test domiciliari, si presentino autonomamente in ospedale pretendendo il tampone. Una pratica illecita che sabato scorso, è sfociata in aggressione quando i cittadini hanno preso a calci e pugni le porte del Triage. La direzione sanitaria dell’ospedale del Mare assicura un’accelerata sui trasferimenti cominciata già da ieri sera. «Sono stati trasferiti otto pazienti nel reparto di Terapia Intensiva del Covid center dell’ospedale del Mare, ora pieno, due pazienti al Covid Residence. Uno è potuto tornare a casa per l’assistenza domiciliare da una settimana il Day Surgery è convertito in reparto Covid con 39 posti letto di cui al momento ne sono occupati 34». Fonte: Il Mattino Leggi anche De Luca non riaprirà le scuole: tutto rimandato tra dieci giorni. Esplode la rabbia dei genitori Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo  
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