Oggi sarebbe dovuta andare in provincia di Viterbo a trovare sua figlia di 11 anni e sua madre. Quel viaggio, per la 33enne residente a San Paolo Bel Sito, non c'è mai stato. Ylenia Lombardo è morta nel pomeriggio di ieri.
Una morte atroce:
Il suo corpo è stato ritrovato semicarbonizzato, questo dopo che alcune persone avevano visto del fumo uscire dall'appartamento di via Ferdinando Scala e avevano chiamato le forze dell'ordine. Poi intervenute, inutilmente.
I Fatti
L'ha fatto entrare in casa e poi, forse in seguito a un litigio, è stata prima schiaffeggiata, malmenata, accoltellata e poi data alle fiamme.
E' stata questa la fine tragica di Ylenia Lombardo
Una giovane donna di 33 anni, trovata riversa a terra e priva di vita nella sua casa di via Ferdinando Scala, a San Paolo Bel Sito, piccolo centro in provincia di Napoli.
Il cadavere, semi carbonizzato dalla vita in su e con il volto tumefatto, è stato scoperto da alcuni ragazzi che hanno sfondato la porta dell'abitazione al piano terra dopo aver visto del fumo uscire dalle finestre.
Per la 33enne non c'è stato nulla da fare
In camera da letto i resti di un incendio, ma nessun segno di effrazione. I fatti nella prima serata di ieri e, dopo alcune ore, il fermo per omicidio aggravato e incendio di un uomo di 36 anni, A. N., persona già nota in paese e in cura presso il centro di salute mentale di Nola.
L'uomo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, conosceva la vittima e l'avrebbe uccisa per motivi non ancora accertati.
E' probabile che, dopo averla ferita a morte, ha dato fuoco alla casa per poi fuggire. Nella sua casa in paese sono stati rinvenuti anche degli abiti sporchi di sangue, probabilmente della vittima, anche se sarà l'autopsia a chiarire esattamente come siano andate le cose.
Ylenia
Era originaria della provincia di Avellino e viveva da qualche mese a San Paolo Bel Sito dove si guadagnava da vivere facendo la badante e la collaboratrice domestica.
Vicino Viterbo aveva una figlia di 11 anni che abitava con i nonni materni
Il padre della ragazzina è, invece, in carcere per maltrattamenti dal 2019 dopo la denuncia della stessa Ylenia.
Le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla procura di Nola, accerteranno con più precisione cosa sia accaduto in quel piccolo appartamento mentre i cittadini sono sgomenti per l'ennesimo femminicidio.
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