Malagò - In Italia siamo ancora un po' indietro. Infatti ad essere vaccinati finora, solo gli atleti dei corpi militari. Pensando alle prossime Olimpiadi, il rischio è che "un atleta, se dovesse contrarre il Covid, butti cinque anni di sacrifici e allenamenti"

Parla così il presidente del Coni, Giovanni Malagò

“Non aver voluto forzare o creare alcuna forma di canale privilegiato per gli atleti all’inizio di questa storia ritenevamo fosse la strada più giusta e più saggia”, pensando ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. “Ma più ci si avvicina all’appuntamento, più è alto il rischio che un atleta, se dovesse contrarre il Covid, butti cinque anni di sacrifici e allenamenti, magari con la qualifica in tasca“. A dirlo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenuto a ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno. Il numero uno dello sport italiano ha quindi ricordato che negli altri Paesi moltissimi atleti “sono stati vaccinati”. Anche in Italia, degli atleti che andranno a Tokyo, “già buona parte è vaccinata almeno con la prima dose in quanto atleti dei corpi militari, e questa non la trovo una cosa giusta rispetto agli atleti civili”.

Diversi gli atleti che rischiano le olimpiadi per il Covid

Gli ultimi due casi hanno richiamato l’attenzione di Malagò: Vanessa Ferrari, “che stava inseguendo il sogno di una ennesima Olimpiade” ma “ha contratto il Covid e ora aveva le gare di qualificazione”, e  Arianna Castiglioni, che ha preso il virus prima degli Assoluti di Riccione. “Ha contratto il Covid pochi giorni dopo aver fatto la prima vaccinazione, essendo un militare. Di fronte a queste cose penso che ognuno debba darsi una risposta”. Riguardo poi all’ipotesi, avanzata dal presidente del Cio, Thomas Bach, relativa al vaccino cinese, Malagò ha spiegato: “È tutta una dinamica politica che sta anche sopra la mia testa. La Cina ha fatto una bella mossa di comunicazione, di propaganda ma, al di là del fatto che l’Ema non l’abbia sdoganato, non mi pare una pista percorribile“. Infine, per quanto riguarda i vaccini, sono numerose le iniziative da parte del mondo dello sport per mettere a disposizione le proprie strutture come hub per la somministrazione, tra cui quella della Federnuoto. (Dire) Leggi anche: “Uniamoci e blocchiamo l’Italia”. Tutti in piazza da Napoli a Torino contro Draghi Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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