ragazzi bulli contro una vittima

Cinque ragazzi di Maddaloni, in provincia di Caserta, sono al centro di un'indagine per atti di bullismo contro un loro coetaneo, un ragazzo affetto da autismo e ritardo cognitivo. Le violenze, durate diversi mesi, hanno incluso episodi di violenza fisica, minacce, insulti e la diffusione di immagini umilianti della vittima.

Le indagini e i provvedimenti

Le investigazioni della Polizia sono scattate a seguito della denuncia dei genitori della vittima e hanno portato alla luce episodi di crudeltà inflitti dai cinque giovani. Due di essi, maggiori di 14 anni, sono stati colpiti da un’ordinanza del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Gli altri tre, di età compresa tra i 12 e i 14 anni, sono stati destinatari di un provvedimento di ammonimento emesso dal questore di Caserta.

Attraverso un'app di messaggistica, i ragazzi avevano creato un gruppo per condividere video e foto in cui costringevano la vittima a compiere atti umilianti, tra cui spogliarsi, mentre la deridevano e la minacciavano. Le immagini private sono state poi diffuse tra gli adolescenti del gruppo.

Le conseguenze per la vittima

A causa dei gravi abusi subiti, il giovane ha dovuto iniziare una terapia farmacologica per gestire il trauma psicologico riportato. Il caso ha scosso profondamente la comunità locale, evidenziando ancora una volta la gravità del bullismo, specialmente nei confronti dei più vulnerabili.

L'istituto dell'ammonimento, utilizzato per i minori coinvolti, è stato introdotto dal Decreto Caivano, che consente l'applicazione di questa misura anche per ragazzi di età compresa tra i 12 e i 14 anni. Il decreto prevede anche sanzioni amministrative nei confronti dei genitori o tutori che non adempiono ai loro obblighi educativi.

L'importanza della prevenzione

Il caso di Maddaloni riporta al centro dell'attenzione il tema del bullismo giovanile. La Questura di Caserta, insieme ai Servizi sociali del Comune di Maddaloni, ha avviato percorsi di recupero per i giovani coinvolti, puntando sulla rieducazione e sul reinserimento sociale per contrastare il fenomeno.

Cosa dice la legge

La recente normativa introdotta con il Decreto Caivano ha inasprito le pene per i responsabili di atti di bullismo e ha previsto misure anche per i genitori o tutori che non vigilano adeguatamente sui loro figli, promuovendo una maggiore attenzione alla prevenzione e al recupero dei minori coinvolti.

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