Un'altra città in Campania verso il rinvio dell'apertura delle scuole. Il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi sembra essere il prossimo a cambiare rotta.
A riportare la notizia è Il Meridiano News. Il sindaco Pirozzi si è detto “impegnato con la Giunta in fitti colloqui con i dirigenti scolastici della città, con l’ASL e con la Regione per prendere una decisione che tenga conto dei dati forniti dall’epidemiologia. Siamo orientati a non riaprire”.
Potrebbe quindi nei prossimi giorni arrivare una nuova ordinanza che tenga le scuole aperte solo attraverso la didattica a distanza, come già molti genitori stanno chiedendo sui social.
Nuovo cambio di rotta in Campania
“I dati del contagio da Covid-19 stanno risentendo delle recenti restrizioni e la curva pare il calo ma non possiamo abbassare la guardia – sottolinea Pirozzi a Il Meridiano – la nostra amministrazione è al lavoro per una soluzione che tenga conto innanzitutto della salute e della sicurezza dei cittadini”.
Le scuole a Giugliano potrebbero essere quindi ulteriormente rimandate di almeno una settimana, fino agli inizi del mese di dicembre. Quando anche il governo dovrebbe fare un bilancio dei contagi e valutare la possibilità di togliere la Campania dalla zona rossa.
No veglioni, feste, baci e abbracci: sarà un Natale completamente diverso. L’annuncio di Conte
“A Natale dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive.
Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo prepararci a un Natale più sobrio, anche se pensiamo ci si possa scambiare doni e permettere all’economia di crescere”. A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, nel suo intervento all’assemblea dell’Anci, ha ribadito quanto già affermato da diversi esperti, ovvero che sarà necessariamente un Natale diverso dal solito.
Conte ha commentato anche il dibattito sul numero degli indicatori, affermando che non ha molto senso: “Io non dico se 21 indicatori sono giusti ma parlare di 5 o 3 è un dibattito scientifico, non può dirlo un’autorità politica. Dovremmo fidarci degli scienziati”.
“Il dibattito è aperto – ha aggiunto -. Provo a rassicurare che abbiamo concordato con il ministro Speranza, che Brusaferro e gli esperti li spieghino bene ai presidenti di Regione: nelle prossime ore dovrebbe esserci un incontro a livello di conferenza delle regioni. Ci sarà un contraddittorio con Speranza e Brusaferro, vedremo se le richieste delle Regioni hanno una plausibilità scientifica, se si può migliorare il sistema di monitoraggio. Però passare da 21 a 5 a 3 indicatori, o dire io ne voglio 10, io ne voglio 8, capite che non ha molto senso”.
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