Gioele, è morto per l'incidente. Accertamenti irripetibili di tipo biologico sono stati eseguiti dalla polizia scientifica di Palermo sull'Opel Corsa di Viviana Parisi. Li ha disposti il Procuratore di Patti su sei campionature effettuate il 6 agosto scorso sull'auto della donna per verificare l'eventuale presenza di profili genetici ed eventuali future comparazioni. Esami che, aggiunti a particolari emersi dall'autopsia sul bambino, fanno riprendere quota alla tesi che Gioele possa essere rimasto ferito mortalmente nell'incidente stradale sulla A20.
In mattinata
Arrivate le prime indicazioni dell'autopsia effettuata stamattina al Policlinico di Messina. La Tac ha anche evidenziato delle pietruzze attorno ai resti del piccolo, potrebbero dare indicazioni sul luogo e la data del decesso. Rimane ancora da capire come sia morto il bambino, e dove.
I resti
Sono stati trovati il 18 di agosto sulla montagna di Caronia. A trecento metri di distanza, c'era il corpo della madre Viviana, corpo ritrovato l’8 agosto, a tre metri da un traliccio: probabilmente, la donna si è lanciata nel vuoto, nell’autopsia effettuata nei giorni scorsi sono state riscontrate lesioni alla colonna vertebrale e fratture alle costole, compatibili con una caduta dall’alto. La certezza arriverà dagli esami istopatologici, che studiano i tessuti: un impatto forte con il terreno lascia infatti tracce inequivocabili.
Il pool
L'autopsia viene condotta dai medici legali Daniela Sapienza ed Elvira Ventura Spagnolo, dell'Università di Messina. Nel gruppo di lavoro nominato dalla procura di Patti, ci sono anche l’entomologo Stefano Vanin, gli zoologi dell’istituto “Aleandri” Rosario Fico e Rita Lorenzini, il primo è un esperto in materia di tracce di animali impresse sui corpi, la sua collega “legge” la fauna selvatica. Completa il pool, la geologa Roberta Somma.
I nuovi esami
Oggi, è anche il giorno di nuovi esami importanti al laboratorio di Biologia del Gabinetto regionale di polizia scientifica di Palermo. L’indagine riparte da sei tracce, ritrovate nella Opel Corsa di Viviana Parisi. Tracce biologiche probabilmente del piccolo Gioele, che potrebbe essere rimasto ferito in modo grave nell’incidente in galleria.
E poi forse è deceduto poco dopo, nel bosco, durante la fuga della madre, che per disperazione si sarebbe suicidata, lanciandosi da un traliccio. Adesso, si lavora a questa ipotesi. “Anche se nessun’altra pista viene esclusa”, ribadiscono gli inquirenti.
Gioele era nel sedile posteriore, il suo seggiolino non era agganciato.
Nell’incidente con un furgone, il bambino avrebbe fatto un balzo. Mentre un finestrino andava in frantumi. “Tanti gli elementi da chiarire, la scienza darà un contributo importante”, dice l’avvocato Nicodemo Gentile, che assiste il papà di Viviana con il collega Antonio Cozza.
L’entomologo Stefano Vanin, consulente dei pm, frena:
“Il caso è molto difficile. Potremo dare solo delle stime”. Ieri pomeriggio, medici legali ed esperti hanno fatto un nuovo sopralluogo sulla montagna di Caronia, lì dove pastori e agricoltori hanno deciso per adesso di andare via. C’era anche il papà di Viviana, Luigino Parisi, che è tornato a denunciare: “C'è stata un’evidente superficialità nelle ricerche”.
La famiglia
Al Policlinico, oggi, c'è il papà di Gioele, Daniele, aspetta di avere notizie sulla sorte del figlio.
"Ci sono ancora resti del bambino da trovare, i sopralluoghi proseguiranno", dice l'avvocato di famiglia, Pietro Venuti. "Ieri, abbiamo fatto un nuovo sopralluogo con il magistrato e i consulenti, fino a tarda sera, per comprendere se era possibile fare un percorso da una parte all'altra della collina, dove sono stati ritrovati i corpi. E' un itinerario difficile da percorrere". Il giallo continua.(Repubblica)
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