Omicidio Maria Paola, lo sfogo di Lodo Guenzi: "Non ne posso più, ognuno si ama come c***o gli pare"
"Io davvero non ne posso più. Non capisci un uomo che sta con un uomo? Cazzi tuoi… Non capisci una donna che sta con una donna? Cazzi tuoi. Non capisci un uomo che era una donna? Una donna con uomo? Una donna che era un uomo con un uomo che era una donna? Un bianco con un nero? Un verde con un giallo? Un grigio con un bordeaux? Cazzi tuoi, problemi tuoi, limiti tuoi, paranoie tue".
E' lo sfogo che Lodo Guenzi, frontman de Lo Stato Sociale, affida ad Instagram per commentare i tragici fatti di Caivano, dove ha trovato la morte la giovanissima Maria Paola. "La gente si ama come cazzo le pare, a nessuno fotte niente né deve fottere niente delle opinioni su come si dovrebbe amare -affonda Lodo- Fare sesso, stare insieme, vestire e sentirsi. Cazzi tuoi. Puoi anche non capire delle cose, non mi importa, basta che ti fai da parte e lasci vivere le persone come vogliono. Davvero, abbiamo così poco tempo da vivere che passarlo a sindacare come dovrebbero vivere gli altri è davvero da coglioni".
L'attore e cantautore conclude poi con una citazione illustre: "'Ama e fa ciò che vuoi'. Lo diceva un santo, e qualcuno ancora ci vede diavolo", scrive Guenzi. (Spe-Flo/Adnkronos)
Uccisa dal fratello, Maria Paola era minacciata di morte dalla sua famiglia
Daniela Falanga, presidente dell’Arcigay di Napoli, dopo aver visitato Ciro, il compagno trans di Maria Paola Gaglione, la 18enne uccisa dopo essere stata sbalzata dallo scooter al termine di un inseguimento e per la cui morte è accusato il fratello Michele.
“Ho parlato con Ciro e mi ha descritto una situazione di grande negazione con i due ragazzi minacciati di morte ripetutamente – ha affermato Falanga – Quello che è successo l’altra notte era qualcosa che in qualche modo si aspettavano.
La ragazza – come mi hanno riferito Ciro e sua madre – aveva il desiderio di parlare con la propria famiglia ma ha subito solamente minacce di morte. E’ una situazione devastante per tutti. Ciro non sta bene, sta vivendo una situazione drammatica.
Per fortuna ha la madre che gli è vicino ed è per lui un grande pilastro in questo momento. Piangeva, ma non per le ferite riportate nell’incidente, ma perché chiedeva di poter rivedere la sua compagna. Mi ha detto che gli hanno rubato la vita e che vuole rivederla un’ultima volta”.
Uccisa dal fratello, la famiglia lo difende: “Non voleva, è stato un incidente”
«Michele era uscito per convincere la sorella Maria Paola a rientrare a casa ma non l’ha speronata, è stato un incidente». È questa la versione dei fatti fornita dalla famiglia di Maria Paola e Michele Gaglione – e riportata dal parroco del Parco Verde di Caivano don Maurizio Patriciello – in merito all’ incidente che ha provocato la morte della giovane nella notte tra venerdi e sabato.
«Qui al Parco Verde sarà sempre peggio. D’altronde lo Stato ha deciso a tavolino che questo debba rimanere un ghetto. Quello che accade ne è solo la diretta conseguenza. È inutile, qui non c’è futuro» è lo sfogo di don Maurizio Patriciello, prete simbolo nella battaglia contro la Terra dei Fuochi.
Il parroco dice di sentirsi solo e pur precisando che non si tratta di una resa ma di un normale avvicendamento annuncia che tra poco anche lui lascerà Caivano e il Parco Verde. ‘Qui le istituzioni non ci sono. La gente perbene se ne va e le loro case vengono occupate dai malavitosi».
Su Facebook, invece, subito dopo la tragedia di Caivano, la mamma di Ciro, il ragazzo trans che aveva una relazione con Maria Paola, ha gridato tutto il suo dolore. Ha accusato apertamente Michele Antonio «di aver commesso deliberatamente un omicidio perché non sopportava che la sorella frequentasse un uomo trans. I figli si accettano così come vengono. Paola riposa in pace». Fonte: Il Fatto Vesuviano
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