ASSEGNO UNICO. Grosse novità in arrivo. Cambia tutto e per davvero. Scopriamo insieme cosa sta accadendo.
Come riporta il sito online The Wam, l’assegno unico su Rdc è atteso da molte famiglie che non hanno ricevuto neppure una mensilità o che hanno ottenuto un importo inferiore rispetto a quello previsto. Per queste persone è probabile che il saldo arriverà in sede di conguaglio a febbraio 2023.
Il mese di ottobre è terminato e con esso anche i pagamenti dell’assegno unico su Rdc per chi riceve l’integrazione dopo la ricarica ordinaria delReddito di cittadinanza. Alcune famiglie, tuttavia, hanno riscontrato unaserie di problemi negli importi erogati, che risultano inferiori rispetto a quelli spettanti.
I nuclei familiari coinvolti in questa situazione sono soprattutto coloro che hanno compilato il modulo Rdc Com Au per aggiungere alcune informazioni sul reddito o sulla condizione familiare. Per questi cittadini, è possibile che il saldo restante dell’assegno unico su Rdc arriverà direttamente in sede di conguaglio a febbraio 2023.
Assegno unico su Rdc: quando si effettua il conguaglio
Negli ultimi giorni l’INPS ha ribadito un’informazione importante relativa ai conguagli dell’assegno unico.
L’Istituto ha spiegato tramite un messaggio di risposta a un utente, che per far coincidere gli importi erogati dell’assegno universale con quanto effettivamente spetta alle singole famiglie “sarà effettuato un conguaglio a consuntivo al termine di ogni anno di competenza dell’Au (febbraio), finalizzato a riconoscere le mensilità di assegno unico e universale non fruite [...] o al contrario a recuperare eventuali indebiti per le stesse mensilità“.
Con queste parole l’INPS ha voluto chiarire due questioni che sono spesso oggetto di dubbio e discussione tra i beneficiari dell’assegno unico su Rdc o con domanda.
Da un lato, l’Istituto specifica che i cittadini che nel corso dei mesi hanno ricevuto un importo inferiore a quello spettante, o addirittura pari a 0, avranno la parte restante dell’assegno unico quando sarà effettuato il conguaglio, e cioè a febbraio 2023.
Allo stesso modo, sempre entro febbraio 2023 l’INPS recupererà tutte le somme erogate indebitamente ai cittadini che non ne avevano diritto.
Il motivo per cui si parla di conguaglio a febbraio 2023 è la validità dell’assegno unico. Infatti, ricordiamo che l’assegno unico e universale, introdotto a marzo 2022, ha decorrenza di un anno, a partire da marzo fino a febbraio dell’anno successivo.
Anche se l’INPS fa riferimento sia alle famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza, sia a quelle che hanno presentato un’apposita domanda, in realtà i nuclei che quasi sicuramente avranno il saldo delle somme non percepite a febbraio 2023 sono i percettori di Rdc che hanno compilato il modulo Rdc Com Au.
Chi lo riceve entro febbraio 2023
Come dicevamo, sebbene nel suo messaggio l’INPS spiega che gli importi dell’assegno unico non percepiti durante l’anno sarannoerogati, sia a chi ha fatto domanda del contributo, sia a chi percepisce l’integrazione sulla carta Rdc, è bene chiarire che la maggior parte delle persone che in questi mesi ha riscontrato problemi con gli importi sono proprio i nuclei percettori del Reddito di cittadinanza.
Nello specifico, si tratta di coloro che più volte hanno fatto sentire la propria voce perché si ritrovavano con gli importi azzerati dell’assegno unico su Rdc oppure con importi talmente bassi da sfiorare il ridicolo.
Se ricordi, sono le stesse famiglie che hanno compilato il modulo Rdc Com Au per aggiungere informazioni sul proprio reddito o su particolari composizioni familiari.
Il Modulo Rdc Com Au
Infatti, il modulo Rdc Com Au è stato introdotto proprio per fronteggiare la situazione di alcune famiglie percettrici di Reddito di cittadinanza che pur rientrando nei requisiti non avevano ricevuto neanche una mensilità dell’assegno unico.
Per risolvere questa situazione, l’INPS ha introdotto il modello Rdc Com Au rivolto alle famiglie che si trovavano in condizioni particolari, per esempio chi aveva diritto alla maggiorazione per famiglie numerose o per figli maggiorenni.
Anche se molti pagamenti sono stati sbloccati dopo l’introduzione di questo modulo, alcune famiglie si sono ritrovate ancora con lo stesso problema.
A tal proposito, l’INPS ha giustificato l’importo pari a 0 o molto basso di alcune famiglie Rdc spiegando che il sistema automatizzato impiega molto tempo a elaborare le nuove informazioni integrate con il modulo Rdc Com Au. Ciò vuol dire che il sistemanon ha tenuto conto delle maggiorazioni da applicare in base alla situazione familiare.
Quindi, l’unica certezza che si può avere in merito a queste famiglie è che le somme non pagate saranno integrate sicuramente entro febbraio 2023 in sede di conguaglio. In attesa di questo momento, potrebbe essere utile ricordare quali sono le condizioni che rendono necessaria la compilazione del modulo Rdc Com Au. (TheWam)
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