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CASTELLAMMARE DI STABIA – Carmine Parlato, 59 anni, è la vittima italiana del disastro della Funivia del Faito. Operatore dell'Ente Autonomo Volturno (EAV), si trovava a bordo della cabina precipitata nel vuoto, insieme ad altri quattro passeggeri: due turisti britannici (entrambi deceduti) e due turisti israeliani (una donna deceduta e un uomo in gravissime condizioni, ricoverato all’Ospedale del Mare di Napoli).

Il ricordo di un lavoratore stimato

A ricordarlo è stato Carmine Maresca della Filt Cgil Campania, che a Fanpage.it ha descritto Parlato come "un onesto lavoratore, persona perbene e amico di tutti, sempre sorridente. Non ricordo di averlo mai visto arrabbiato".

Parlato era originario di Vico Equense, ma da circa otto anni viveva a Castellammare di Stabia per facilitare gli studi del figlio. "Era sposato, con un figlio di 22 anni. Una bellissima famiglia, mai un problema. Sempre disponibile con tutti", ha aggiunto Maresca.

Dolore e sgomento tra i colleghi

Tra i lavoratori del settore dei trasporti domina l'amarezza. "Ora è il momento del cordoglio per Carmine e per le altre vittime", ha detto Maresca, "poi arriverà il tempo di chiarire le responsabilità. Ma adesso prevale solo lo sgomento".

Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente

La tragedia ha causato quattro morti e un ferito grave. "Da quello che sappiamo", ha spiegato ancora Maresca, "la cabina è rimasta sospesa per circa un'ora o un'ora e mezza. Probabilmente la nebbia ha impedito ai soccorsi di raggiungerla in tempo. L'impianto, tra l’altro, era stato chiuso nei giorni precedenti proprio per il maltempo e prima della riapertura stagionale, lo scorso 10 aprile, erano stati effettuati tutti i controlli di sicurezza necessari".

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