Caso Chiara Petrolini: serviranno 20 giorni per il verdetto in merito alla richiesta di carcerazione
Si allungano i tempi per la decisione sulla richiesta di carcere per la 22enne accusata di omicidio volontario e soppressione di cadavere.
Non sarà una decisione immediata. Serviranno almeno 20 giorni per conoscere il responso del Tribunale del Riesame di Bologna in merito all'appello presentato dalla Procura di Parma. La richiesta dei magistrati è chiara: il carcere per Chiara Petrolini, la 22enne di Vignale accusata di omicidio volontario premeditato e soppressione di cadavere, in relazione al ritrovamento dei corpi dei suoi due figli nel giardino della villetta dove viveva con i genitori.
Le Motivazioni della Procura
Secondo la Procura, sussiste il rischio di reiterazione del reato, motivo per cui la misura degli arresti domiciliari, attualmente in vigore, non può essere considerata adeguata. La decisione del giudice per le indagini preliminari (GIP) di disporre i domiciliari presso la casa dei suoi genitori, che non si accorsero delle due gravidanze della figlia, è vista dai magistrati come insufficiente a garantire la sicurezza. Proprio per questo motivo, è stato presentato appello al Tribunale del Riesame di Bologna.
Il Ricorso al Tribunale del Riesame
Il 19 settembre, il GIP di Parma aveva stabilito gli arresti domiciliari per la studentessa di Scienze dell'Educazione, respingendo la richiesta di carcerazione avanzata dalla Procura. Tuttavia, la decisione è stata contestata dai magistrati, che hanno espresso preoccupazione per il fatto che la giovane, sotto sorveglianza dei genitori, possa rappresentare un pericolo. La Procura ha evidenziato come i genitori della ragazza non abbiano mai sospettato nulla riguardo alle due gravidanze e agli eventi che si sarebbero svolti all'interno della loro stessa abitazione, portando a ritenere che non siano in grado di garantire un'adeguata vigilanza.
La Vicenda
Chiara Petrolini è accusata di aver dato alla luce due bambini in momenti diversi e di averne poi occultato i corpi nel giardino della villetta familiare. La scoperta dei cadaveri ha sconvolto la comunità di Vignale e scatenato un'ondata di indignazione. La giovane studentessa, che frequenta l'università a Parma, è ora al centro di un'indagine che sta cercando di fare luce su quanto accaduto e su eventuali complicità o omissioni all'interno del nucleo familiare.
Ora, l'attenzione è rivolta al Tribunale del Riesame di Bologna, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta della Procura di revocare gli arresti domiciliari e disporre il carcere per la giovane. Il procuratore ha spiegato che, vista la gravità delle accuse e il rischio che la ragazza possa ripetere comportamenti simili, l'unica soluzione praticabile sia il carcere. La decisione è attesa entro le prossime tre settimane.