Sei persone sono morte e altre quattro rischiano di perdere la vista dopo aver bevuto birra fatta in casa durante il lockdown in Sudafrica. Dall’inizio della quarantena il Paese ha introdotto un divieto di vendita di alcol e sigarette per prevenire la diffusione del coronavirus, ma questo ha portato non solo all’incremento di pericolosi esperimenti fatti in casa, ma anche all’esplosione del mercato nero. Gli ultimi a sperimentare gli effetti devastanti della birra fatta in casa sono stati alcuni amici, tutti provenienti dallo Zimbabwe e dal Malawi, che hanno bevuto la bevanda tossica in una casa di Masiphumelele, Comune di Città del Capo. In sei hanno perso la vita per avvelenamento da metanolo, gli altri quattro sono salvi per miracolo, ma hanno problemi alla vista. Sania Rungana, 33 anni, vedova disoccupata di una delle vittime, Tapera Edward Kuseni, ha raccontato: «Sono incinta di otto mesi di due gemelli e mio marito, l’unica persona che lavorava in famiglia, se n'è andato. Onestamente non so cosa faremo ora. Tapera ha iniziato a bere sabato. E' tornato a casa, ha dormito e ha ricominciato a bere domenica sera. A vendergli l’alcol è stato un nostro vicino. Non avevo mai detto nulla vedendolo rientrare con quelle bottiglie senza alcuna etichetta. Lunedì mattina si è svegliato, ma sembrava confuso. Quel giorno avrebbe dovuto andare al lavoro. All'inizio ho pensato che fosse solo una sbornia, ma quando ho visto che stava peggiorando ho chiamato aiuto. Poco dopo non parlava più, non riusciva a vedere e non sapeva cosa stesse succedendo». Il fratello della vittima, Richard Chinembiri, ha dichiarato: « Sabato e domenica ho bevuto con mio fratello. Lunedì mattina dovevo svegliarmi presto e andare al mercato, ma avevo un forte mal di testa e ho pensato di avere ancora i postumi della sbornia. Sono andato con loro in ospedale e Tapera è stato ricoverato, mentre io sono stato rimandato a casa. ma poco dopo sono peggiorato: non camminavo correttamente e il mal di testa era insopportabile. Sono stato ricoverato in ospedale la stessa notte in cui è morto mio fratello». Anche se ora è stato dimesso dopo, Chinembiri non è ancora in gran forma: «Ho problemi alla vista. Riesco a vedere solo da vicino. Ho dolori articolari e mal di testa costanti. Avrei potuto morire». David Eliya, del Malawi, ha detto di aver bevuto anche lui quella birra fatta in casa durante il week end e di essersi svegliato lunedì mattina sentendosi male il lunedì mattina. Quando è venuto a sapere che due dei suoi amici erano stati ricoverati in ospedale, è andato anche lui al False Bay Hospital per un controllo: «Il dottore mi ha detto che sono stato fortunato. Ho lasciato il mio amico all'ospedale Groote Schuur. Non riesce a vedere. Sono triste, potrei esserci io al suo posto». Il portavoce della polizia Andre Traut ha dichiarato che sulla vicenda è stata aperta un’indagine. «La causa dei decessi non è ancora stata determinata, ma potrebbe essere un avvelenamento da metanolo». I sei decessi sono gli ultimi in ordine di tempo registrati in Sudafrica. All'inizio di maggio Tony Hilliar e la compagna Alida Fouche sono morti dopo aver bevuto birra fatta in casa. Due settimane dopo, Melvin Afrikaner e sua moglie Winnie sono deceduti in terapia intensiva dopo aver bevuto diverse bottiglie di alcol fatto in casa. Stessa sorte per altre tre persone in un villaggio di KwaNonibe. In nove sono stati ricoverati in gravi condizioni in ospedale. Fonte: Il Messaggero Leggi anche Donna incinta di 8 mesi uccisa e appesa a un albero, l'orrore in Sudafrica. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo

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