MESSINA. Una perdita enorme e la speranza di salvare altre vite. E' la storia di una coppia di genitori siciliani colpiti dal lutto del loro bimbo di appena 8 giorni.

Messina, gli organi del piccolo saranno donati

Il neonato è morto all'ospedale di Messina. A raccontare al loro forza d'animo e l'altruismo è stato lo stesso Policlinico “G. Martino” di Messina. "I genitori del piccolo hanno dimostrato un’incredibile forza d’animo e una grande generosità" ha dichiarato Francesco Puliatti, responsabile del Coordinamento per la Donazione ed il Trapianto Organi e Tessuti dell’A.O.U messinese. Il piccolo era ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale per gravi problemi di salute e, nonostante gli sforzi dei medici non ce l'ha fatta.

Dall'ospedale di Messina, parlano i medici

"Nel caso del neonato i colleghi della terapia intensiva neonatale hanno svolto un grande lavoro, a riprova tra l’altro dell’importanza del sistema di coordinamento che già da anni stiamo seguendo” ha aggiunto Puliatti. "Anche in questo periodo così delicato per il covid-19, il personale dell’Azienda si è dimostrato sempre prontissimo a intervenire ed è grazie alla professionalità dimostrata, unita alla disponibilità dei donatori, se oggi altre persone in tutta Italia hanno riacquistato il sorriso e la speranza".

I dati

Sono oltre 220 i piccoli pazienti che in tutta Italia attendono un trapianto. "La pandemia ha certamente influenzato l'aumento dei dissensi. A pesare è stata la saturazione delle terapie intensive, trincea della lotta al Covid, ma anche luogo in cui avvengono le donazioni di organi e tessuti necessarie ai trapianti". Lo spiega il coordinatore regionale del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia.

Questi lancia anche un appello

"Donare è una scelta naturale, offrire i propri organi a chi, dopo di noi, ne avrà bisogno, è un gesto di grande solidarietà che può trasformare un letto di morte in un letto di vita. Invitiamo i cittadini a soffermarsi a riflettere sull'importanza di esprimersi in vita sulla donazione di organi firmando la dichiarazione di volontà e di optare per il consenso quale atto di responsabilità sociale". “In una fase qual è quella che stiamo vivendo da un anno e mezzo, in cui il Covid ha messo tutto il sistema sanitario sotto pressione, non è semplice lavorare, tuttavia la diffusione della cultura della donazione non può subire rallentamenti.

"Il valore della vita"

Anzi, proprio la pandemia con le sue tristi statistiche sui decessi, ci ricorda il valore della vita umana e deve farci riflettere su quanto possa essere importante permettere ad altre persone di superare gravi patologie, rispetto alle quali il trapianto rappresenta l’unica soluzione" ha aggiunto Antonino Levita, Direttore sanitario dell’A.O.Ù. ‘G. Martino’  di Messina. Fonte: Fanpage Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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