Il virus ha messo in ginocchio diverse categorie, tra queste ci sono gli imprenditori di ristoranti, bar, pub che non ce la fanno più, sono al limite.
La disperazione li ha portati ad occupare l'autostrada mandando il traffico in tilt sull'A1 tra gli svincoli di Capua e Caianello.
Si tratta di diversi ristoratori del casertano che in questi minuti stanno protestano contro le misure introdotte a livello nazionale per limitare la diffusione del virus.
La protesta coinvolge ristoratori, baristi, produttori vitivinicoli e altri rappresentanti di attivita' in crisi. Gli operatori economici sono diretti a Roma in auto e stanno procedendo a passo d'uomo creando disagi alla circolazione.
"Chiediamo di poter lavorare - hanno spiegato i manifestanti -. I ristori sono insufficienti e non ci danno dignita'. Desideriamo soltanto riprendere le nostre attivita'".
Nuova ordinanza, De Luca chiude tutto, la Campania si ribella e riapre: "Abbiamo fame”, su le saracinesche anche la sera
Nuova ordinanza, De Luca chiude tutto, la Campania riapre. Come in tutta Italia, anche la Regione dello sceriffo Vincenzo De Luca e in primis la sua città, non ne può più e grida voglia di normalità ma soprattutto di vivere.
Da giovedì 14 gennaio ristoranti aperti anche a cena – come titola il quotidiano “Le Cronache” – se non arriveranno risposte. Decine le associazioni che hanno sposato l’iniziativa di Tutela Nazionale Imprese: anche l’Acs di Salerno aderisce alla protesta.
I ristoratori scrivono ai Prefetti e si preparano ad una manifestazione simbolica se non si dimostra loro che i locali pubblici sono fonte di contagio.
Non mancano le polemiche anche sul fronte scuola: De Luca chiude i cancelli. L'ok dei genitori: "Abbiamo paura"
"Gli amministratori dei gruppi Facebook locali 'Tuteliamo i nostri figli, scuole chiuse' sono in perfetta cooperazione e perseguono un percorso comune nel tentativo di ottenere ciò che la maggior parte dei genitori pensa, ma non ha attuato con la riapertura dei cancelli". Lo rendono noto gli admin dei gruppi in una nota congiunta.
"La paura per il Covid è tanta - sottolineano - e l'imposizione delle istituzioni a tornare fra i banchi ha costretto tante famiglie a fare delle scelte forzate. Questo per non porre i propri figli in posizione di svantaggio sociale e didattico, data la privazione della Dad".
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