Addio al Professor Eugenio D'Anna: il luminare dell'ingegneria napoletana che lavorò in Ferrari
Noto docente di Scienza delle Costruzioni all'Università di Bologna e professionista con collaborazioni illustri
L'11 settembre 2024 si è spento all'età di 91 anni il professor Eugenio D'Anna, una figura di spicco nel panorama ingegneristico italiano. Nato a Napoli nel 1933, D'Anna ha segnato profondamente il mondo dell’ingegneria civile e della progettazione strutturale, grazie alla sua lunga carriera accademica e professionale.
Il suo contributo all'Università di Bologna, dove ha insegnato per decenni, e la sua attività come progettista e direttore di lavori in progetti di rilevanza nazionale, lo hanno reso un vero e proprio punto di riferimento per il settore.
Una carriera accademica brillante all'Università di Bologna
D'Anna si è laureato con lode in Ingegneria Civile presso l'Università di Bologna nel 1958, inaugurando una carriera che l'avrebbe portato a diventare uno dei più rispettati docenti di Scienza delle Costruzioni. La sua attività accademica è iniziata presso la Facoltà di Ingegneria dell'Alma Mater, dove ha ricoperto dapprima il ruolo di assistente alla cattedra di Costruzioni di Ponti e poi di assistente incaricato e professore ordinario di Scienza delle Costruzioni. Dal 1985, ha proseguito la sua carriera come professore associato nella stessa disciplina.
Oltre all’insegnamento, dal 1960 al 1980, D'Anna ha contribuito al Laboratorio di Resistenza dei Materiali, ampliando la sua esperienza e conoscenza sui materiali da costruzione. La sua influenza nel campo accademico è evidente anche nella collaborazione con l’ingegnere Tullio Cavallina, con cui ha redatto i due volumi degli "Esercizi di Scienza delle Costruzioni", pubblicati nel 1973 e ancora oggi considerati un riferimento per gli studenti di ingegneria.
Un professionista di alto livello con progetti di prestigio
Parallelamente alla sua carriera accademica, Eugenio D'Anna ha svolto un'intensa attività professionale, lavorando a numerosi progetti di rilievo in ambito strutturale e urbanistico. Tra i suoi contributi più significativi vi sono il progetto esecutivo delle opere civili dell’impianto di depurazione della città di Bologna (1975-1977) e quello del nuovo acquedotto Val di Setta (1979-1982), esempi del suo impegno per lo sviluppo delle infrastrutture della città emiliana.
Tra i progetti più iconici a cui ha contribuito figura il progetto esecutivo strutturale per il nuovo ingresso della Fiera di Bologna (1981-1983) e il collaudo statico delle torri del Fiera District (1982-1983). Non meno rilevante è stato il suo lavoro presso il Policlinico Sant’Orsola e l’Istituto Ortopedico Rizzoli, dove ha supervisionato progetti di ampliamento e ristrutturazione tra il 1985 e il 2003.
Il contributo a Ferrari: innovazione e qualità
Uno degli aspetti più noti della carriera di D'Anna è la sua collaborazione con Ferrari, uno dei marchi più prestigiosi al mondo. Tra il 2000 e il 2002, ha contribuito al progetto esecutivo e strutturale degli edifici in acciaio Nuova Meccanica e Deposito Rifiuti presso lo stabilimento Ferrari Auto di Maranello. Questo progetto ha richiesto un'elevata precisione e competenza tecnica, caratteristiche che hanno sempre contraddistinto il lavoro di D'Anna.
Il lascito di Eugenio D'Anna: un esempio per le future generazioni
La scomparsa del professor Eugenio D'Anna lascia un vuoto enorme nel mondo dell'ingegneria. La sua carriera è stata caratterizzata da un impegno costante sia nell'insegnamento che nella progettazione, rendendolo un punto di riferimento per generazioni di ingegneri. Il suo lavoro ha lasciato un segno tangibile nel paesaggio urbano di Bologna e nei progetti che ha supervisionato, contribuendo allo sviluppo di infrastrutture di rilevanza strategica per la città e per il paese.
Con l'addio a D'Anna, il mondo accademico e professionale perde un luminare, ma il suo lascito continuerà a vivere attraverso le opere che ha realizzato e attraverso i tanti studenti che ha formato nel corso della sua lunga carriera.