La morte di Davide Bristot ha sconvolto in maniera particolare la regione Veneto che vuole fare chiarezza sulla questione. Per questo motivo il governatore Luca Zaia ha incaricato l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, di attivare un servizio ispettivo regionale «che avrà il compito di effettuare una verifica sulle modalità di assistenza ricevute dal ragazzo al pronto soccorso del nosocomio bellunese».
Chiarezza sulla morte del giovane Davide
A riportare le ultime novità è Il Messaggero. In altre parole, si cercherà di capire se l’assistenza medica ricevuta dal 18enne Davide Bristot, all’interno del Pronto soccorso di Belluno, sia stata o meno consona al quadro clinico che il ragazzo presentava: mal di testa e, da martedì sera, anche attacchi di vomito. Una sorta di indagine che si affianca a quella aperta dalla magistratura che a poche ore dal decesso aveva già aperto un fascicolo con un’ipotesi di reato precisa: omicidio colposo.
La morte del 18enne, avvenuta quella stessa notte, lascia tanti interrogativi. Il referto medico parla in modo generico di un “arresto cardio-circolatorio”.
Lunedì l’autopsia proverà a rispondere alla domanda tramite l’autopsia sul corpo del 18enne. E c’è anche un indagato: il medico del Pronto Soccorso che ha visitato e poi dimesso Davide, firmando il referto.
Il governatore Luca Zaia ha chiesto che venga aperto un servizio ispettivo dando agli ispettori un compito estremamente preciso: «effettuare una verifica sulle modalità di assistenza ricevute dal ragazzo al Pronto Soccorso dell’ospedale bellunese».
Perciò l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin ha avviato la procedura di attivazione di un’ispezione al San Martino di Belluno per far chiarezza sulla morte del 18enne di Sedico Davide Bristot.
Massima collaborazione anche da Ulss
Nel frattempo, l’Ulss Dolomiti ha ribadito la piena disponibilità: «La morte di Davide – ha scritto in una nota l’azienda sanitaria – ha colpito la comunità locale e l’ospedale. Noi siamo a disposizione, garantendo la massima collaborazione». Il caso di Davide Bristot presenta tante incognite. Pur dovendo attendere i risultati dell’autopsia e gli accertamenti che ne seguiranno, si può già dire qualcosa.
Ed elencare gli unici punti fermi della vicenda: ingresso al Pronto Soccorso verso le 22.30 con “cervicalgia e vomito”; visita del medico; prelievo del sangue e flebo; dimissione alle 23.33; morte nella notte. Ora è necessario riempire i vuoti tra un punto e l’altro, capire la causa o le cause della morte e chiarire eventuali responsabilità mediche.
Quasi un mese fa, il 17 giugno, Davide aveva ricevuto una dose di vaccino Pfizer. Ma è troppo per pensare ci sia una correlazione con questo, e a sostenerlo è anche il padre di Davide. «In ospedale ci hanno detto che andava tutto bene. Nessuno va a pensare che un ragazzo di 18 anni ha qualcosa. Ma a volte, forse, è proprio il giovane che avrebbe bisogno di un’attenzione particolare in più». Fonte: Il Messaggero
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