"Ancora resistendo, grazie per il supporto di tutti». È questo il messaggio in italiano che Patrick Zaki fa arrivare dal carcere di Tora in Egitto. Ed è qui che Patrick è rinchiuso da oltre un anno, in attesa della libertà che gli spetta.
Patrick Zaki - il messaggio dal carcere
Patrick ha ricevuto in visita la sua fidanzata, alla quale è riuscito a consegnare il libro Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez. Poi il biglietto scritto in italiano: "Ancora resistendo, grazie per il supporto"
La notizia è stata riportata su Facebook dagli attivisti della campagna Patrick Libero:
"Sembrava stare bene in generale ma era confuso su ciò che è successo nell’ultima udienza, sapeva che la sua detenzione era stata rinnovata di 45 giorni, ma non che i suoi avvocati avevano presentato appello per far cambiare la Corte che si occupa del suo caso. La fidanzata gli ha detto che l’appello era stato respinto» hanno scritto.
Zaki, La sua ragazza in visita
La ragazza racconta di aver cercato di confortarlo.
Si legge su Facebook: "lui ha fatto una risata sarcastica e disperata dicendo che sta cercando di adattarsi a stare in prigione, come se avesse perso la speranza di essere presto libero."
Patrick avrebbe raccontato che mentre stava lasciando il carcere per il tribunale
"il direttore della prigione lo ha fermato e gli ha detto che non gli permetterà di entrare di nuovo finché non si sarà tagliato i capelli, mentre rideva con gli altri agenti di polizia intorno a lui"
Secondo gli attivisti di Patrick Libero: "questo è stato a dir poco ingiusto, anche i piccoli dettagli sono controllati, il suo corpo e il suo aspetto sono soggetti alla loro opinione."
"Continuiamo ad aggrapparci alla speranza che sia presto libero e che domani ci porti notizie migliori" che chiedono che sia "immediatamente rilasciato."
Il messaggio di Patrick ha colpito molti in Italia.
Riccardo Noury in primis: "Questa resistenza di Patrick, perché così dobbiamo chiamarla, dovrebbe trasmettere a tutte le persone che da 14 mesi si stanno mobilitando per lui un’energia ancora maggiore per continuare a fare tutto il possibile perché Patrick sia rilasciato e naturalmente pretendere che chi può fare qualcosa di decisivo lo faccia. Il riferimento è ovviamente al governo italiano", dice il portavoce di Amnesty International Italia
Su Twitter anche il deputato del Pd Filippo Sensi:
"Poi finisce che con le sue lettere dal carcere, tra torture e disperazione - poche frasi graffiate su Cento anni di solitudine, da piangere - è lui a sostenere noi, a darci coraggio e forza e voce ed esempio. Per la libertà sua che è quella di ognuno di noi #freepatrickzaki" (Fonte ilCorriere)
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