La tragedia di Larimar Annaloro, morta a 15 anni: la mamma rompe il silenzio
La giovane si è tolta la vita poco dopo un acceso litigio con una coetanea, accusata di "rubare" il fidanzato. Indagini in corso per istigazione al suicidio
Larimar Annaloro, una studentessa di 15 anni di Piazza Armerina, in provincia di Enna, è stata trovata morta il 6 novembre, dopo essersi impiccata con la corda dell'altalena. La tragedia è avvenuta a seguito di un litigio con una coetanea, durante il quale sarebbero stati scambiati insulti, tra cui riferimenti a foto intime. Gli inquirenti indagano per istigazione al suicidio e il caso ha scosso l'intera comunità.
La Dinamica della Tragedia
Il giorno della sua morte, Larimar aveva litigato con una compagna di scuola che l'accusava di averle "rubato" il fidanzato. La lite, avvenuta durante la ricreazione, è degenerata con insulti e umiliazioni pubbliche, culminando con il ricordo di video e foto intime. Dopo la discussione, la ragazza ha chiesto di tornare a casa, dove, rimasta sola, ha deciso di togliersi la vita. Il corpo senza vita è stato trovato poco dopo dai familiari, che erano tornati a casa per prenderla.
Le Indagini
La Procura di Caltanissetta ha avviato un'inchiesta per istigazione al suicidio, sequestrando il cellulare e il computer della ragazza. Il ragazzo protagonista della lite è stato già sentito dagli inquirenti, confermando di aver interrotto la relazione con la sua ex da almeno due mesi. Il caso ha suscitato un forte dolore tra i familiari e la comunità, che si chiedono se l'episodio di bullismo sia stato un fattore determinante.
Il Dolore della Famiglia
I genitori di Larimar, distrutti dal dolore, hanno dichiarato di voler cercare giustizia per la loro figlia e per tutte le ragazze vittime di soprusi. La madre, Johary Annaloro, ha raccontato che la figlia era stata umiliata e ferita dalle sue compagne di scuola, che l'avevano fatta sentire insignificante. La ragazza amava la pallavolo e sognava una vita libera, lontano dalle angherie e dalle maldicenze.
Il Racconto di Testimoni
Alcuni compagni di classe hanno raccontato che dopo la lite, Larimar è stata accerchiata da altre ragazze che l'hanno insultata. Una testimone ha detto: «Non riesco a darmi pace. Se solo fossi stata lì, le avrei parlato, le avrei dato conforto». Un compagno ha aggiunto che la città, che definisce "ipocrita e maschilista", non ha mai accettato la ragazza, spesso oggetto di maldicenze. La sorella maggiore di Larimar ha confermato che la ragazza veniva regolarmente umiliata, in particolare a causa delle foto e dei video diffusi tra i compagni.
Il Funerale e la Speranza di Giustizia
Il funerale di Larimar si terrà sabato prossimo nel duomo di Piazza Armerina. I genitori della ragazza hanno dichiarato che continueranno a lottare per la giustizia e contro ogni forma di bullismo e violenza psicologica, chiedendo che la verità emerga e che il caso non venga dimenticato.